L'EMERGENZA EPIDEMIA

Coronavirus, «Troppi anziani ospitati»: il Tar ferma la “San Pio”

Revocata l’autorizzazione all’ospizio di Padula dove si sono registrati 4 positivi

PADULA - Il Consorzio Sociale “Vallo di Diano Tanagro Alburni - Ambito S10” ha revocato l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività per la casa di riposo per anziani “San Pio” di Padula. Il provvedimento è stato adottato con un decreto del presidente del consorzio dopo aver appurato che all’interno della struttura veniva ospitato un numero di persone superiore a quello consentito. I controlli. Le verifiche sono iniziate circa tre settimane fa quando sette persone - quattro anziane ospiti, la titolare della struttura e due operatrici - sono risultate positive al coronavirus. Le quattro ospiti della casa famiglia sono state poi trasferite al reparto Covid- 19 dell’ospedale “Giovanni da Procida” di Salerno. La sospensione. Il provvedimento di sospensione porta la data del 17 aprile ma, di fatto, ad oggi l’attività della struttura non è ancora ufficialmente bloccata perché si sta provvedendo al trasferimento degli ospiti presso le abitazioni familiari. Nel decreto è stato previsto l’allontanamento degli 11 ospiti che non erano risultati positivi al Covid-19, con il conseguente trasferimento presso i propri domicili o in altri servizi residenziali idonei alla loro accoglienza. Il provvedimento ha concesso al legale rappresentante della cooperativa sociale che gestisce la struttura un termine di 7 giorni - a partire dalla data di notifica del provvedimento - per comunicare ai familiari di provvedere al trasferimento.

Contemporaneamente, poi, dovrà essere inviata al consorzio, al sindaco di Padula, Paolo Imparato, e ai primi cittadini dei Comuni di residenza degli ospiti, una copia dei verbali in cui si attesta l’avvenuta presa in carico dell’anziano da parte della famiglia. Il decreto prevede che, qualora dovessero esserci degli ospiti che non sono stati presi in carico dai familiari, saranno i servizi sociali a trovare una sistemazione a queste persone, in un’altra struttura residenziale idonea in base al grado di autosufficienza al fine di garantire la continuità del servizio di accoglienza. Il ricorso al Tar. Contro la sospensione, la rappresentante legale della cooperativa che gestisce la casa di riposo privata ha presentato ricorso al tribunale amministrativo, chiedendo l’annullamento previa sospensione dell’esecuzione - del decreto del direttore del Consorzio Sociale con cui è stata revocata l’autorizzazione al funzionamento della struttura, appartenente alla categoria “Gruppo Appartamento per anziani”. Inoltre nel ricorso viene chiesto anche l’annullamento del provvedimento del sindaco di Padula del 14 aprile scorso con cui veniva intimata l’ottemperanza di quanto disposto dall’Asl in ordine al trasferimento degli ospiti della “San Pio” presso il Campolongo Hospital di Eboli, la clinica privata che da fine marzo ospita già gli anziani della casa di riposo di Sala Consilina gestita dalla fondazione Juventus in cui esplose un focolaio di coronavirus. Ma il trasferimento degli anziani di Padula non è mai avvenuto. La decisione. Il Tar di Salerno ha respinto il ricorso della cooperativa, lasciando in vigore la sospensione dell’attività.

Nel provvedimento, il giudice mette in evidenza anche che l’avvenuto superamento del numero massimo di ospiti in relazione al quale era stata rilasciata l’originaria autorizzazione è stato riconosciuto anche dalla stessa parte ricorrente. Inoltre viene evidenziato come «questa circostanza (particolarmente rilevante nell’attuale situazione generale di emergenza sanitaria, in cui sono vietati assembramenti di persone), rende ininfluente la dedotta violazione dell’obbligo partecipativo». La questione sarà poi decisa nel merito nell’udienza fissata per il prossimo 13 maggio. Verso la guarigione. Fortunatamente, nonostante la positività al coronavirus, le quattro anziani ospiti della casa famiglia stanno bene. Sono senza particolari sintomi e circa dieci giorni fa, in via precauzionale, per evitare di far correre rischi anche agli altri anziani che vivono nella casa famiglia era stato disposto il loro trasferimento presso l’ospedale “Giovanni da Procida” di Salerno dove saranno curate e assistite fino alla completa guarigione prima di essere dimesse.

Erminio Cioffi

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