L'EMERGENZA EPIDEMIA

Coronavirus, scuola: ok al “green pass” obbligatorio

Il personale dovrà possederlo o esibirlo altrimenti scatta l’assenza ingiustificata

183 nuovi contagi in Campania

SALERNO - La scuola in tempo di Covid si riorganizza, anche se cambia poco rispetto al recente passato. Perché quest’anno l’unica novità vera è rappresentata dal possesso obbligatorio, per il personale scolastico, del green pass. Vengono confermate, poi, le medesime modalità per la scuola in presenza che resta l’opzione principale “al fine di assicurare il valore della scuola come comunità e di tutelare la sfera sociale e psico- affettiva della popolazione scolastica”. Previsti, inoltre, un Help Desk per le scuole, che partirà a fine agosto, e tavoli territoriali di confronto presso gli Uffici scolastici regionali per una gestione capillare dell’emergenza. È questo, in estrema sintesi, il contenuto del protocollo d’intesa per la ripresa in sicurezza sottoscritto dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e dalle organizzazioni sindacali.

Mascherine e distanziamento. Confermato l’obbligo delle mascherine e del distanziamento, il protocollo individua le disposizioni per: aerazione degli spazi (va garantito costantemente il ricambio d’aria, anche attraverso strumenti meccanici), gestione della mensa, svolgimento dei percorsi per le competenze e per l’orientamento, delle attività nei Convitti, nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, uso dei locali scolastici da parte di soggetti esterni, gestione dei casi sintomatici. Confermato il supporto psicologico e pedagogico-educativo al personale e agli studenti.

No alle classi pollaio. Per intervenire sulle classi numerose sono stati messi a disposizione 22 milioni di euro da utilizzare per l’arruolamento di ulteriori docenti a tempo determinato. «Abbiamo stanziato – spiega il ministro Bianchi - già oltre 2 miliardi per il rientro a scuola. Stiamo lavorando da mesi e, con il protocollo appena siglato siamo intervenuti a sostegno delle situazioni e delle persone più fragili. Per quanto riguarda il distanziamento, interveniamo dove ci sono le classi più numerose, che si concentrano soprattutto nelle scuole di secondo grado delle periferie urbane. Abbiamo risorse già stanziate per queste situazioni, fondi che ora distribuiremo rapidamente».

La novità green pass. La vera novità, però, rispetto allo scorso anno, riguarda il green pass obbligatorio per tutto il personale scolastico. I dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi dell’infanzia nonché delle scuole paritarie, sono tenuti a verificare il possesso della certificazione verde. «Il mancato possesso della certificazione verde – viene specificato - è dalla norma qualificato come “assenza ingiustificata” e il personale scolastico che ne è privo non può svolgere le funzioni proprie del profilo professionale, né permanere a scuola». E, a decorrere dal quinto giorno di assenza «il rapporto è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento». La verifica del QrCode, cartaceo o digitale, dal dirigente scolastico può «essere formalmente delegata a personale della Scuola». La violazione del dovere di possesso ed esibizione della certificazione verde «è sanzionata in via amministrativa dai dirigenti scolastici». Alla sanzione, «che incide sul rapporto di lavoro» in quanto vale come «assenza ingiustificata » si somma, dunque, «la sanzione pecuniaria che varia da 400 a 1.000 euro».

Tamponi e no vax. Nel Protocollo siglato con le Organizzazioni sindacali, «non è previsto un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax», spiegano dal Ministero. Il Protocollo «consente alle scuole, sulla base di un preventivo raccordo istituzionale con il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, di effettuare tamponi diagnostici al personale mediante accordi con le Asl o con strutture diagnostiche convenzionate». L’obiettivo - spiega il Ministero - è duplice: «Contrastare la pandemia, attraverso la vaccinazione, e supportare i più fragili, ovvero chi non può vaccinarsi per particolari motivi che saranno ulteriormente indicati negli accordi con le Aziende sanitarie locali, in raccordo con il ministero della Salute».

Gaetano de Stefano
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