L'EMERGENZA EPIDEMIA

Coronavirus, le superiori “vuote”: «Sos trasporti e aule. Ci sono troppi rischi»

Sciopero generale negli istituti della provincia di Salerno: «Serve qualche settimana di Dad, i contagi sono eccessivi»

SALERNO - Gli studenti delle scuole superiori di Salerno decidono di fermarsi. Mentre la decisione del Tar va in direzione opposta, riaprendo tutte le scuole della Campania, i “più grandi” della “popolazione scolastica” oggi non entreranno in classe. Sarà sciopero generale, così come annunciato dalle tutte le associazioni studentesche, per «richiedere garanzie per la ripresa delle attività scolastiche in presenza». Tutti a casa, dunque. Davvero. Perché per prevenire tutti i rischi di contagio, gli studenti non terranno alcuna manifestazione di protesta o corteo. Le motivazioni di questa protesta erano già emerse lunedì, alla ripresa delle attività didattiche in presenza. In tantissimi istituti, al netto della paura per possibili diffusioni del virus, si sono registrati i “soliti” problemi: trasporti ingolfati, strutture non in grado di far rispettare i protocolli nazionali.

E, soprattutto, nuove norme del Governo che sembrano davvero di difficile attuazione: «La direttiva di rientro a scuola del Ministero ignora le difficoltà cui la popolazione studentesca sta andando incontro, chiudendo gli occhi davanti a un simile aumento dei contagi e della diffusione delle nuove varianti del virus», spiegano dall’Unione degli studenti. «È passato ormai un anno e mezzo dalla prima chiusura delle scuole causa covid, da allora nessuno è stato in grado di darci certezze. Trasporti affollati, classi pollaio, picco di contagi, confronto quasi inesistente tra gli studenti e le istituzioni, prezzo dei tamponi non accessibile a tutti. Queste sono le problematiche che ci hanno spinto a manifestare e a farci sentire». In una nota che è stata inviata a tutte le istituzioni, partendo dal prefetto Francesco Russo, gli studenti salernitani chiedono uno screening completo, tramite tamponi, della popolazione scolastica; la distribuzione gratuita di mascherine Ffp2; il potenziamento del servizio del trasporto pubblico; un breve periodo di Dad in attesa che la curva del contagio si raffreddi; l’attivazione di un tavolo di confronto con le istituzioni per sollecitare interventi.

«Le nostre richieste dimostrano che non è nostra intenzione ritornare alla modalità a distanza per sempre, essendo essa causa di stress e svilimento dell’attività didattica, ma nemmeno ci sentiamo di ignorare i legittimi timori delle studentesse e degli studenti per il repentino rientro in presenza. La situazione è la stessa di un anno fa e così non possiamo andare avanti, pretendiamo una scuola sicura », la chiusura della nota diffusa ieri che ha annunciato la protesta. Che, secondo quanto appreso dai rappresentanti degli studenti che hanno concordato questa giornata di sciopero, sarà molto partecipata: in tanti istituti superiori, infatti, l’affluenza nei primi giorni di lezione dopo lo stop per le festività natalizie è stata davvero bassa. E le assenze, secondo molti, sono destinate a moltiplicarsi.

(al.mo.)