L'EMERGENZA EPIDEMIA

Coronavirus, De Luca: «Gli altri brindavano, noi chiudevamo tutto»

Il governatore della Campania: «Abbiamo anticipato le misure prese dal governo»

NAPOLI - La Campania ha «anticipato di 20 giorni le misure prese poi dal governo, anticipato decisioni prese dal Nord con grande ritardo. Il 22 febbraio abbiamo bloccato le gite scolastiche, poi chiuso i locali della movida, chiuso tutto subito, 20 giorni prima del governo. Ci ricordiamo alcune frasi come 'Milano non si ferma', 'Bergamo non si ferma'. Un segretario di partito che è anche un mio amico è andato a fare un brindisi, ma siccome Dio c'è ha beccato il Covid». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervistato da Bruno Vespa a Sorrento, al congresso Alis (Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile) di Sorrento (Napoli), riferendosi a Nicola Zingaretti.

«Ma allora gli ha fatto lei il malocchio», ha chiesto Vespa. «Non gli ho fatto il malocchio - ha risposto il governatore - mi sono difeso con le unghie e con i denti, per esempio rispetto al rientro dalla Lombardia di nostri concittadini. Abbiamo tenuto conto di tutti i rischi e credo che abbiamo fatto un miracolo doppio perché, anche se non se ne parla, la Regione Campania è quella che riceve meno di tutte le regioni d'Italia come riparto del fondo sanitario nazionale», ha concluso.