L'EMERGENZA EPIDEMIA

Coronavirus, allarme all’Asl Salerno: due addetti sospetti e chiude un Distretto

Lavoratori “isolati”, in via Nizza si attendono gli esiti dei test

SALERNO - Il virus continua a “bucare” ogni struttura della provincia di Salerno. E, adesso, la preoccupazione monta pure nell’edificio dove, dalla scorsa primavera, ci si sta impegnando ogni modo per sconfiggere il “mostro invisibile”. Da ieri, infatti, è scattato l’allarme per i contagi da coronavirus anche nella sede dell’Asl Salerno, in via Nizza, nel cuore del capoluogo e del quartiere Carmine, a pochi passi dallo storico stadio Vestuti. Due dipendenti degli uffici dell’Azienda sanitaria salernitana, retta da qualche giorno dal direttore generale pro-tempore Vincenzo D’Amato, sono stati sottoposti al tampone: sono ancora “sospetti”, la loro positività al Covid non è stata ancora accertata e si attendono i risultati dei test previsti nelle prossime ore.

Tanto è bastato, però, per far scattare l’allarme. «Siamo venuti a conoscenza che ci sono stati due casi sospetti di Covid-19 all’interno della sede Asl di via Nizza, a Salerno, e per questo motivo siamo preoccupati per i lavoratori svolgono il proprio servizio», ha sottolineato in una nota Lorenzo Conte, rappresentante della Uil Funzione Pubblica. «Tenuto conto dell’attuale fase di recrudescenza e dei casi di positività tra i lavoratori, abbiamo chiesto al direttore generale di effettuare una sanificazione di tutti gli uffici di via Nizza e, nel contempo, se sia stato eseguito il dovuto tracciamento sui contatti delle persone positive al Covid-19. Inoltre, si richiede di effettuare il tampone a tutti i dipendenti». Al momento, però, nessuna misura è stata presa: ieri, infatti, negli uffici di via Nizza, si è continuato regolarmente a lavorare. Lo prevede la prassi: senza l’accertamento definitivo dei casi di positività dei dipendenti, infatti, non si può procedere con l’esecuzione dei tamponi. E lo stesso vale per una sanificazione straordinaria degli ambienti. Le prossime ore, dunque, saranno decisive per comprendere se davvero il virus ha “bucato” anche l’edificio “cuore pulsante” della lotta al virus nel Salernitano.

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