Coppia truffava l’Inps Scatta blitz con sequestro

Marito e moglie vivono in Argentina ma certificavano di risiedere a Contursi Con questo escamotage hanno incassato negli anni 75mila euro di assegni sociali

CONTURSI. Da tempo erano emigrati in Argentina ma continuavano ad incassare il sussidio sociale dell’Inps. Marito e moglie, residenti anagraficamente a Contursi, sono stati denunciati dalla tenenza della Finanza di Battipaglia, guidata dal tenente Aldo Ferrari, per il reato di truffa aggravata in concorso ai danni dello Stato.

In quattro anni, secondo le “Fiamme Gialle” hanno incassato, senza averne titolo, la somma complessiva di 75mila euro. Nei loro confronti è scattato già il provvedimento di sequestro preventivo dei beni posseduti in Italia.

Quello scoperto a Contursi sembra essere un sistema collaudato e operato in altri comuni italiani. Molti connazionali, che hanno la residenza in Italia o sono iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) chiedono all’istituto di previdenza il riconoscimento di tutti i benefici sociali di legge per i residenti sul territorio nazionale.

La documentazione è in regola, tranne che per una falsa dichiarazione. Il richiedente, infatti, deve avere la residenza effettiva, che si perfeziona con la dimora stabile ed abituale in Italia. Tale requisito è una condizione basilare per accedere agli assegni sociali mensili. Condizioni che i coniugi di Contursi non avevano.

All’Inps, nella pratica di accesso, avevano dichiarato di vivere stabilmente da alcuni parenti. Gli accertamenti dei finanzieri, invece, hanno appurato che da anni, ormai, la coppia viveva nel Sud America con prole a seguito. In questi anni, fino al 2008, hanno ottenuto l’emolumento mensile, intascando in due la somma di 75mila euro che, ora dovranno risarcire allo Stato italiano.

Un caso analogo si è verificato tempo fa nel Diano dove sei persone domiciliate all’estero, ma residenti in Italia, continuavano a percepire gli assegni sociali erogati dall’Inps. Per loro scattò la denuncia al tribunale di Sala per truffa aggravata. Altre due persone, figli di altrettanti indagati, furono, inoltre, deferite per concorso nel medesimo reato. I due, delegati alla riscossione delle pensioni per conto dei genitori all'estero, utilizzavano poi le somme per proprie necessità. Nell’indagine aperta nel Vallo di Diano risultò all’epoca indagato anche un dipendente comunale per falso ideologico perché avrebbe rilasciato un certificato attestante l’effettiva residenza in Italia di uno dei percettori delle pensioni.

Le operazioni di queste ultime settimane, eseguite dalla Finanza, sono finalizzate al contrasto delle frodi nel settore della spesa pubblica. Di poche settimane fa è la scoperta del falso cieco di Battipaglia che giocava a carte, leggeva il giornale e attraversava la strada tra le auto in transito.

Massimiliano Lanzotto

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