Convalidato il fermo dell’aggressore

L’imprenditore di Castellabate che ha ferito la moglie sarà ascoltato dal magistrato. La donna: «Non c’è nessun amante»

CASTELLABATE. Il gip della Procura di Vallo della Lucania ieri ha convalidato lo stato di fermo per Nicola Mario Avagliano, 46 anni, di Castellabate, che in preda all’ira per gelosia, martedì ha aggredito la moglie, N. A., 40 anni, con un cric procurandole delle lesioni gravi alla testa a causa delle quali sono stati necessari cinquanta punti di sutura. Avagliano, che risponde all’autorità giudiziaria di tentato omicidio, nelle prossime ore sarà sottoposto ad interrogatorio.

«Non volevo farlo», sarebbero state queste le prime parole di Avagliano subito dopo l’aggressione avvenuta all’esterno di un hotel in via Magna Graecia a Capaccio. L’uomo si sarebbe mostrato pentito una volta avuto coscienza delle gravi ferite inferte alla moglie e delle conseguenze penali del suo gesto. L’imprenditore agricolo ai giudici dovrà spiegare il perché di quel gesto così efferato nei confronti della consorte, che ha rischiato di rimanere uccisa sotto i colpi violenti inflitti con il cric.

Alla base dell’aggressione ci sono motivazioni legate a un presunto amante che la donna avrebbe incontrato proprio nell’hotel a poca distanza dal centro di Capaccio scalo. Secondo quanto sostenuto dall’aggressore, la moglie avrebbe avuto una relazione extraconiugale e in quell’albergo avrebbe consumato il tradimento. Di tutt’altra natura la versione fornita dalla donna. Secondo indiscrezioni, N. A. avrebbe raccontato che si trovava davanti all’hotel semplicemente per ritirare la sua autovettura. Martedì mattina si sarebbe recata a Battipaglia con un’amica lasciando l’auto a Capaccio per poi ritirarla proprio quando il marito l’avrebbe sorpresa davanti all’hotel.

Le indagini sul caso, al vaglio della magistratura, sono condotte dai carabinieri di Capaccio scalo e di Agropoli, agli ordini del capitano Raffaele Annicchiarico, che hanno raccolto le prime testimonianze subito dopo la vicenda. Una tragedia sfiorata vista l’efferatezza dell’aggressione avvenuta poco dopo le 13, ora in cui l’imprenditore di Castellabate, incensurato, ha raggiunto la cittadina dei templi sospettando che la moglie potesse avere un appuntamento con un altro uomo. Una volta davanti all’albergo, ha atteso l’uscita della donna ignara di quello che da lì a qualche minuto, le sarebbe accaduto. Una volta riconosciuta la moglie, senza esitare un attimo, dopo aver inveito contro la malcapitata, ha aperto il cofano della sua autovettura e ha colpita più volte la moglie alla testa. La donna non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che stava accadendo, si è accasciata al suolo mentre il marito si è dato alla fuga. Rintracciato nella sua abitazione, è scattato lo stato di fermo.

Angela Sabetta

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