Controlli sulla movida Ed è subito guerra tra gestori e residenti

Agropoli: giro di vite sui locali dove si fa musica fino a tardi Ma gli esercenti protestano: «Così non si attira il turismo»

AGROPOLI. Si inaspriscono i controlli alla movida ad Agropoli. Gli interventi si susseguono pressoché ogni sera da parte degli organi preposti, nelle zone della cittadina nelle quali il problema è maggiormente avvertito: centro cittadino e lungomare San Marco. Costanti e numerose sono le chiamate ai vigili urbani e ai carabinieri per segnalare locali con musica alta fino a tarda notte. «Ormai è divenuto impossibile riposare – dice una turista che ha affittato casa in centro – per la musica che nei locali suona fino al mattino. È un continuo chiamare i vigili che intervengono pure facendo abbassare il volume e imponendo ai locali che non hanno pagato il fitto di suolo pubblico, il rientro di tavoli e sedie che occupano la pubblica via. Ma basta qualche minuto, giusto il tempo che gli agenti si allontanano, che il caos ritorna. Non se ne può più: tutto ha un limite. I commercianti hanno diritto a lavorare senza però invadere il diritto sacrosanto di chi vuole riposare».

Ritorna dunque d’attualità, come ogni estate, il problema della movida: da un lato i commercianti che chiedono una maggiore flessibilità sull’orario per poter fare musica; dall’altro i turisti e i residenti, quelli magari meno giovani, che vorrebbero dormire.

Sul territorio comunale di Agropoli – si apprende dagli uffici comunali - vige un regolamento: «I pubblici esercizi che fanno piano bar, la cui attività prevalente è il mangiare e bere, devono presentare al comune una Scia che vale fino a mezzanotte, oltre tale orario sono tenuti a spegnere la musica. Per gli altri locali, quali le discoteche, che sono in possesso di autorizzazione in base al Testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, c’è una delibera di consiglio comunale che stabilisce l’orario fino alle 4». Eventualmente chi volesse andare oltre questi orari deve farne apposita richiesta e l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Franco Alfieri, potrà provvedere ad autorizzare operando apposita ordinanza.

Un regolamento che sta stretto ai commercianti che in alcuni casi si sono arresi ed hanno smesso di fare serate a causa dei continui controlli. «Lo scorso anno – spiega Antonio, titolare di un bar nei pressi di Trentova – i controlli erano all’ordine del giorno e in taluni casi mi sono visto costretto ad annullare eventi già programmati. Quest’anno quindi niente più serate». Alessandro, titolare di un bar nei pressi del porto, invece alza la voce: «Agropoli – dice - deve scegliere se vuole fare turismo oppure no. Con l’avvento del mio locale tutte le altre attività che erano in loco ne hanno avuto giovamento, eppure siamo additati non come giovani che hanno voluto scommettere sul paese dove sono nati ma piuttosto come soggetti che vogliono dare fastidio. Noi abbracciamo una clientela giovane, certo, ma anche persone over 50 che arrivano in barca. Addirittura anche gli operatori ecologici talvolta ci fanno i dispetti, nonostante ogni sera provvediamo regolarmente a ripulire tutto prima di andare via».

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