Contro la riapertura delle Fonderie Pisano sit-in dei residenti

Presidio in via dei Greci: «Serve un atto di responsabilità» A giorni un nuovo incontro per delocalizzare l’impianto

Monta la rabbia tra i residenti della zona adiacente le Fonderie Pisano a seguito della riapertura dell’opificio di via dei Greci decisa dalla Regione Campania. Per i tecnici dell’Arpac la prima fase della rimozione delle criticità è andata a buon fine e ciò ha reso possibile la ripresa delle attività in attesa di ulteriori verifiche a macchine accese. La notizia però ha scosso chi, nel corso di questi anni, ha ritenuto lo stabilimento il reale responsabile dei vari decessi per tumore nella Valle dell’Irno. Tra di loro c’è Martina Marraffa, salernitana di 29 anni, residente proprio in quella via della Partecipazione dalla quale è stato rilanciato l’allarme sanitario per l’alto tasso di tumori. «Io da qui non mi muovo se il governatore De Luca e l’assessore comunale all’Ambiente, Gerardo Calabrese, non verranno a dirci tutta la verità. – esplode con rabbia la giovane – Voglio un atto di responsabilità dalle istituzioni e che si sciolga il segreto sugli atti della Regione, dell’Arpac e dell’Asl. Ci vengano a dire come si è potuta giudicare a norma una simile attività. Nella mia famiglia ci sono stati 10 casi di tumore in poco tempo, – aggiunge – cinque deceduti ed altri cinque salvatisi per miracolo». Ad accodarsi anche alcuni parlamentari salernitani del Movimento Cinque Stelle tra cui Silvia Giordano: «La Regione – accusa la deputata dal suo profilo Facebook – dopo dieci giorni dal decreto di sospensione dell’attività ha deciso improvvisamente che per eseguire i lavori di adeguamento alle norme ambientali, le Fonderie devono riaccendere i forni e quindi fare fumo sulla strada della morte. Grazie Vincenzo De Luca per averci ricordato chi sei realmente: il sindaco eterno di una città europea con poteri di vita e di morte». Dall’altro lato dei cancelli infine, i lavoratori e le Rsu aziendali della Cgil che commentano: «Capiamo il dolore e se vogliono rimanere qui facciano pure. – spiega Matteo Ricco, rappresentante sindacale dei dipendenti – Ma noi dobbiamo pensare ad andare avanti per la nostra strada. Vogliamo delocalizzare. Tra una decina di giorni vi sarà un nuovo incontro. Noi faremo di tutto per vigilare sull’operato dell’azienda nel caso le istituzioni ci diano il via libera per andare via da qui». Intanto domani si terrà l’incontro tra l’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola e i membri del comitato “Salute e Vita”.

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