«Contro Gioia giudizi ideologici» 

Iannone difende l’assessore ma anche Rifondazione ne chiede le dimissioni

«Michele Gioia è una delle migliori espressioni del nostro partito per capacità amministrative e coerenza politica». Antonio Iannone e Imma Vietri, rispettivamente presidente regionale e portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, levano le proprie voci a difesa dell’assessore alle politiche sociali di Battipaglia, finito nel mirino della sinistra per un post d’elogio sul fascismo e di condanna della proposta di legge Fiano.
L’ex presidente della Provincia Iannone, insieme alla Vietri, afferma che «chi attacca Gioia per motivi ideologici farebbe bene a guardarsi allo specchio, perché vede negli altri i difetti della cultura politica propria». E all’assessore i vertici del partito dicono: «Sorridi davanti ai preconcetti giudizi di chi gioca a fare ancora i marmittoni ideologici, perché certe espressioni sono delle medaglie e il pulpito non vale la predica».
Con una nota, gli attivisti di Rifondazione Comunista chiedono invece «le dimissioni dell’assessore che, se in malafede, ha travisato il contenuto del disegno di legge per dare una falsa informazione populistica, e, se in buona fede, ha dato prova di pericolosa ignoranza non giustificabile».
Contro la legge «anacronistica e inutile», pure il consigliere comunale di maggioranza Alfonso Baldi. Mario Pucciarelli di Forza Nuova attacca: «L’Anpi e i vecchi rottami di sinistra vogliono innestare in città germi d’antifascismo mai radicatisi qui. Nel ’69, durante i moti, i maoisti vennero da Salerno per colorare la rivolta, ma i battipagliesi li cacciarono indietro a pedate nel sedere».
L’assessore Gioia, che ieri ha ricevuto decine di attestazioni di vicinanza, non è nuovo a uscite controverse sui social: il 15 luglio scorso, in un post sul tema dell’immigrazione, si scagliò contro il Vaticano. E oggi dice: «Chi mi vieta di narrare fatti storici è un prepotente».(c. l.)
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