«Contributi e case ai sarnesi»

Danni post frana, delibera mette fine all’attesa: pronti i trasferimenti al Lotto 11

SARNO. Pagati i cittadini delocalizzati e pronti i trasferimenti del Lotto 11, uno snodo cruciale per un tema che si sviluppa ormai da circa venti anni. Sono stati finalmente liquidati i contributi per chi aveva subìto gravi danni alle abitazioni e si è delocalizzato: una trentina di posizioni per circa due milioni, ferme da oltre un decennio.

Ad aprire la strada, una delibera di giunta con la quale è stato delineato il quadro definitivo degli aventi diritto. Il vicesindaco Gaetano Ferrentino, che su delega del primo cittadino, Giuseppe Canfora, sta seguendo la vicenda, commenta: «Abbiamo chiuso una pagina attesa. Siamo pronti per intestare le case del Lotto 11 in via Pedagnali».

Sempre dietro sollecitazione del vicesindaco, che ha avviato una serie di incontri con Arcadis e Agenzia delle Entrate, gli uffici comunali hanno elaborato lo schema di atti notarili attraverso il quale gli appartamenti ricostruiti da Arcadis, accatastati, saranno ceduti a titolo definitivo agli assegnatari provvisori che avevano perso la casa nella frana del 1998. Spiega Ferrentino: «Chiuderemo questa partita dei 24 alloggi entro la fine dell’anno e senza aggravi. L’atto sarà rogato dal segretario comunale insieme al quale abbiamo anche trovato la strada per evitare oneri fiscali e di trascrizione all’ente, servendoci, attraverso l’estensione dello Sblocca Italia, delle norme che furono utili per il terremoto».

Per tali adempimenti è stata costituita una task force comunale, che si occuperà, procedendo di pari passo, anche se più complesso, degli altri suoli del comparto Pedagnali-Casasale sui quali è avvenuta la ricostruzione in sito su lotti ancora non intestati. Ferrentino continua: «Anche qui, con il presidente dell’Arcadis, Marrazzo, abbiamo concordato il percorso. Con una nostra delibera consiliare abbiamo sancito che gli oneri di urbanizzazione non vanno versati in quanto sarebbe ingiusto per chi li aveva già pagati con la costruzione della casa, poi distrutta. Sarebbe venuto meno il principio di refusione perché la ricostruzione, sotto questo aspetto, sarebbe stata paragonata alle nuove edificazioni. Dovranno restituire le sole indennità di esproprio, notevolmente inferiori e con agevolazioni concordate».

Inoltre, sono state reperite somme per completare alcuni interventi, come ad esempio l’illuminazione a via Trave, che preesisteva alla frana, e i fondi per la realizzazione del viale Margherita. Sempre con fondi Arcadis, saranno realizzati nuovi campi di inumazione, già progettati e in fase di appalto per 100mila euro in un’area del cimitero già recintata e abbandonata da anni.

Ferrentino conclude: «Ho chiesto ad Arcadis di mettere a disposizione del Consorzio di bonifica, che già sta operando, le somme residuali del vecchio appalto di pulizia delle vasche per finanziare le nuove attività di ripulitura».

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