Contributi alloggiativi Un’attesa lunga 10 mesi

Contenzioso tra Comune e Regione, “congelati” i fondi per i 750 assegnatari Il Sunia attacca: «Da Napoli provvedimento capestro a spese dei cittadini»

Da dieci mesi sono in attesa dei contributi alloggiativi che spettano a quanti rientrano nella graduatoria definitiva pubblicata dal Comune a settembre. Sono 750 i salernitani a cui tocca il versamento annuale che è pari a 1600 euro per chi rientra nella cosiddetta fascia A e a 1260 euro per chi è stato invece inserito nella fascia B. In totale quasi un milione e duecentomila euro che rappresentano più di una boccata di ossigeno. Ma i contributi sono fermi al palo «per colpa di una delibera capestro della Regione Campania che ha chiuso i rubinetti, negando all’amministrazione comunale la possibilità di accedere ai fondi». Liborio De Simone del Sunia è sconcertato e chiede a Palazzo di Città un intervento urgente per sbloccare la situazione ed evitare che i beneficiari - che in questi giorni stanno tartassando di telefonate il sindacato - attuino iniziative di protesta più incisive, «come l’occupazione stessa della sede municipale, perchè ormai sono esasperati».

Il meccanismo per ottenere le spettanze è a tratti surreale. La Regione ha infatti stabilito di negare i versamenti a tutti quei Comuni debitori per forniture idriche e depurazione, fin quando il gap non sia stato colmato. Tant’è che l’ufficio del settore edilizia pubblica, preposto ai decreti di liquidazione, prima di emettere i mandati di pagamento deve necessariamente ottenere il nulla osta dal settore ambiente. Il debito del Comune, da quanto si è appreso, ammontava a circa un milione e 300mila euro per l’acquisto di forniture idriche dall’ex Cassa del Mezzogiorno, negli anni compresi tra il 1981 ed il 1991. Grazie ad un accordo, Palazzo di Città ha potuto rateizzare la somma, provvedendo finora al versamento di due quote: all’appello ne mancherebbe una terza, di circa 500mila euro, che secondo l’ufficio legale di Palazzo di Città non ha ragione di essere corrisposta. In un serrato carteggio tra Salerno e Napoli, sono infatti emerse incongruenze sull’importo del debito (che per la Regione sarebbe invece di un milione e 700mila euro). «Con una nota del gennaio di quest’anno, la Regione ci ha informato di una delibera, la 380 del 21 luglio 2012 - ha spiegato l’assessore al Bilancio Alfonso Buonaiuto - con la quale si blocca il versamento delle quote. Noi contestiamo sia la natura del debito che il suo importo e abbiamo chiarito che dai dati in nostro possesso abbiamo già sanato la nostra posizione. Ma il contenzioso va avanti e purtroppo a farne le spese sono i beneficiari dei contributi».

Ad essere schiacciati tra i due fuochi, sono infatti i 750 salernitani, che di quei soldi hanno assoluto bisogno per andare avanti. Per il Sunia il Comune dovrebbe operare un pressing serrato sulla Regione e, in considerazione della delicatezza dell’argomento, spingere gli uffici napoletani a sbloccare almeno una quota percentuale della cifra complessiva che spetta a Salerno, in modo da poter offrire un anticipo del dovuto a tutti gli aventi diritto.

«Conosciamo bene le condizioni di difficoltà economiche in cui versano le casse di Palazzo di Città ed abbiamo apprezzato anche gli sforzi finora fatti, ma occorre trovare una soluzione in tempi rapidi, perchè a momenti dalla definizione della graduatoria è passato un anno e finora non si era mai verificata una attesa del genere - ha incalzato il sindacalista - La crisi è fortissima, non sappiamo come potrebbero reagire gli aventi diritto».

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