Contrabbando di gasolio nel salernitano: frode al fisco da 15 milioni

Acquistavano il carburante in Germania per il mercato greco e albanese ma in realtà lo stoccavano a Roma e Salerno dove arrivava in contenitori di plastica trasportati su camion telonati

SALERNO. Accise non pagate per 15 milioni di euro. È questa l'entità della maxifrode attuata dal gruppo criminale che ha commerciato illecitamente, a partire dal 2013, oltre 4000 tonnellate di gasolio facendolo arrivare in Italia adulterato con additivi per evitare il trasporto su cisterne, più sottoposte ai controlli rispetto ad altri mezzi pesanti. Il carburante, acquistato nel nord della Germania, è stato detto nel corso di una conferenza stampa in procura a Roma, era fittiziamente destinato a Grecia e Malta, ma in realtà veniva stoccato presso grossisti di Roma e Salerno, dove arrivava in contenitori di plastica trasportati su camion telonati.

I proventi dell'attività illecita - hanno spiegato il comandante del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza Cosimo Di Gesù ed il colonnello Edoardo Moro - venivano gestiti da società fantasma a Londra e Praga attraverso bonifici effettuati sul circuito bancario estero. L'inchiesta ha preso le mosse dal controllo eseguito su un camion e risultato, ma solo in apparenza, privo di irregolarità. L'associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale - ha dichiarato il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani - operava tra Italia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Germania, Romania e Malta.

Su richiesta dei pm Mario Palazzi e Silvia Sereni, il gip Maurizio Caivano ha emesso sei ordinanze in carcere ed eseguite nei sei paesi coinvolti nelle indagini: si tratta di Aristide Giannetti, ex presidente dell'Associazione industriali di Grosseto e considerato uno degli ideatori della frode, la sorella Beatrice, Andrea Morroni, Sebastiano Accaputo, Andrea Chiappelli e Adrian Sebastian Tulbure. Altri due, Francesco Tedesco e Massimiliano Santucci, considerati i referenti dei marcati di Salerno e Roma, sono finiti ai domiciliari.

Nel corso dell'operazione, denominata «Storm Oil» sono stati sequestrati 450 mila chili di gasolio e oltre 352 mila euro.