Conto alla rovescia per gli interrogatori

Santomauro e il tecnico Mainolfi saranno sentiti domani dal giudice. Lunedì tocca ad Argento

Il primo ad essere sentito dal gip, domani mattina, sarà l’ex sindaco Giovanni Santomauro. Alle 10 varcherà la soglia del Tribunale per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari Dolores Zarone e ai sostituti procuratori antimafia Rosa Volpe e Rocco Alfano. I suoi legali, Cecchino Cacciatore e Leonaro Mastia, stanno limando i dettagli della linea difensiva, ma è già deciso che Santomauro non si avvarrà della facoltà di non rispondere, anzi cercherà di fornire chiarimenti su tutte le accuse che gli vengono mosse, da quelle di aver favorito ditte vicine al clan dei Casalesi fino alla concussione sessuale con la quale avrebbe indotto due donne in diffcoltà economiche ad avere rapporti con lui in cambio della promessa di un lavoro.

Subito dopo l’interrogatorio i suoi avvocati chiederanno al gip la revoca della misura degli arresti domiciliari, con la remissione in libertà. In caso di diniego è molto probabile il ricorso al Tribunale del Riesame, a cui si è già rivolto il difensore dell’architetto Francesco Mainolfi, l’avvocato Francesco Perone. Anche per Mainolfi l’interrogatorio è fissato nella giornata di domani e anche il tecnico risponderà alle domande del giudice, cercando di dimostrare la sua estraneità all’episodio di corruzione ricostruito dalla Procura. Gli inquirenti gli contestano di aver tentato di corrompere, per conto dell’imprenditore casertano Nicola Madonna, il presidente della commissione di gara che doveva aggiudicare alcuni lavori nella zona industriale di Battipaglia. Per quella vicenda, e per la riscossione di altre presunte tangenti indicate nelle intercettazioni come “tazzulelle ’e cafè”, è finito agli arresti domiciliari anche il funzionario comunale Giovanni Argento, bloccato lunedì dagli uomini della Dia a Bari, di rientri da una crociera nel Mediterraneo orientale. Il suo interrogatorio è stato fissato per lunedì mattina e il suo avvocato, Raffaele Francese, sta approfondendo gli atti per definire quale sarà la strategia difensiva. Finora nessuno degli indagati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche i due imprenditori finiti in carcere con l’accusa di essere emanazione della camorra, i casertani Nicola Madonna e Attilio Guida, hanno risposto alle domande, negando di aver fatto da schermo agli interessi dei Casalesi.

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