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Contiani fuori dalle primarie In cinque per la candidatura

Antonio Cuomo, Luca Sgroia, Cosimo Cicia, Adolfo Lavorgna e Gaetano Naimoli: sono i cinque concorrenti che il prossimo 8 marzo si contenderanno alle primarie il posto di candidato sindaco del Pd ad...

Antonio Cuomo, Luca Sgroia, Cosimo Cicia, Adolfo Lavorgna e Gaetano Naimoli: sono i cinque concorrenti che il prossimo 8 marzo si contenderanno alle primarie il posto di candidato sindaco del Pd ad Eboli. Ieri sera, alle 19, sul tavolo del segretario provinciale Landolfi, c’erano solo le loro cartelline con in 50 nomi di tesserati al 2013 a sostegno di ognuna delle candidature. La corsa, dunque, è iniziata. Con una doppia sopresa: il quinto concorrente, Naimoli, ex difensore civico del Comune, e l’assenza alla competizione di un pezzo del Pd, quello che fa riferimento ai riformisti guidati dall’ex ministro Conte. «Noi non ci saremo - conferma infatti l'avvocato Mario Conte - abbiamo deciso di inviare un ennesima nota ai segretari provinciale, regionale e nazionale del Pd, per informarli di come sono state messe su le primarie ad Eboli; senza, cioè, cercare l’unità su un candidato di coalizione, condiviso tra l’altro anche da altre forze del centro sinistra». Un candidato che risponde al nome del famoso cardiochirurgo Giuseppe Di Benedetto: «una candidatura - sottolinea Conte - che sta riscontrando consensi non solo tra i partiti di centro sinistra. È lui il nome che potrebbe unire il partito e tutta la coalizione ed aggregare anche altre forze». La candidatura del cardiochirurgo, del resto, è ben vista anche dal portavoce dell'ex maggioranza del sindaco Martino Melchionda, l’ex assessore Roberto Palladino. Anche l'Italia dei Valori con il Segretario Provinciale Antonio Fiorillo e il segretario sezione di Eboli, Sofia Belluccio boccia le primarie: «Eboli ha bisogno di una coalizione forte, unita e ben identificata tra le forze del centro-sinistra che, collegialmente, scelga il metodo per l’individuazione del candidato sindaco». L’Idv, «pur confermando il proprio gradimento circa la proposta programmatica di Caputo, vuole comunque concorrere alla scelta del candidato a sindaco tramite lo strumento delle primarie, decidendo però insieme le regole della partita fin dall’inizio, e non secondo le “comodità strategiche” del Pd, che non ha mai convocato un tavolo del centro-sinistra per discutere di ciò». Da qui la richiesta, emersa dalla direzione provinciale, di «di congelare la data dell’8 marzo, aprendo una discussione con tutto il centrosinistra per definire regole e modalità di partecipazione chiare ed eque. In mancanza di atti concreti finalizzati al perseguimento di un’unità reale della coalizione e non ad obiettivi di bottega, l’Italia dei Valori continuerà la propria battaglia in maniera autonoma». Un ultimatum che sembra non abbia smosso più di tanto il Pd che prosegue ora deciso verso le primarie.

Antonio Elia