Contenzioso sulla piscina, Galdi all’attacco 

Interrogazione dell’ex sindaco: «I gestori morosi continuano a lucrare a danno della nostra comunità»

L’ex sindaco Marco Galdi torna sulla questione della piscina comunale con un’interrogazione a risposta orale nella quale ha chiesto «di sapere quali provvedimenti ha assunto o intende assumere l'amministrazione comunale e se, in particolare, si è convinta dell'utilità di dare mandato all'avvocatura comunale di agire per la proposizione di un ricorso volto alla declaratoria di fallimento di Porzio Sport Management Spa, la società che gestisce la piscina».
Nella missiva l’attuale consigliere di minoranza ha evidenziato che «nonostante l'abnorme debito maturato dalla Porzio Sport Management Spa nei confronti del Comune, la società continua a gestire la piscina comunale, traendo lucro da questa attività, a scapito dell'erario comunale».
La controversia tra il Comune di Cava ed i gestori della piscina comunale è molto articolata. Sono, in realtà, ben tre i procedimenti giudiziari che riguardano l’impianto sportivo di via Palumbo. Lo scorso dicembre l’ex assessora al Contenzioso Paola Moschillo spiegò che da un lato vi è un decreto ingiuntivo di 207mila euro, dall’altro un’ordinanza-ingiunzione di 278mila euro e poi, ancora, un appello in Consiglio di Stato.
L’ex amministratrice sottolineò che il decreto ingiuntivo, che risale al 2013 e fu voluto dall’allora sindaco Marco Galdi, è attualmente in provvisoria esecuzione con un’ordinanza del giudice del Tribunale di Salerno. Da quanto ricostruito, non risulta però saldato l’importo dovuto (207.424,18 euro), ma solo una piccolissima frazione che è stata incassata dal Comune. A corredo di questo procedimento è stata allegata una relazione tecnica conclusiva del febbraio 2015 in virtù di un ricorso del concessionario. In questo procedimento, l’amministrazione ha tentato di recuperare i canoni non versati fino al maggio 2011. A seguire, il secondo percorso intrapreso dal Comune è quello di un’ordinanza-ingiunzione del 14 giugno 2016, che intende recuperare i canoni non versati da maggio 2011 a maggio 2016. L’importo vantato dall’ente è di poco più di 278mila euro (278.424,18 euro). Ed è proprio questa ordinanza ad essere stata sospesa, in via cautelare, dal giudice del Tribunale di Nocera Inferiore.
Alfonsina Caputano
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