Contenzioso con la Siis Il Comune sceglie di pagare

Approvati dall’assise cittadina oltre 400mila euro di debito fuori bilancio La somma è relativa alla vertenza sull’uso di un immobile nel dopo sisma

Si è conclusa in consiglio comunale, con l’approvazione del debito fuori bilancio e il successivo invito agli uffici competenti a provvedere al pagamento, la prima fase della vicenda giudiziaria che ha visto soccombere il Comune di Battipaglia dinanzi all’azienda Siis spa dopo 34 anni. L’ente dovrà corrispondere alla società, di proprietà della famiglia Jemma, la cifra di 419.265,71 euro, a causa della restituzione tardiva di un immobile della Siis, nel rione Carmine Turco, ottenuto in comodato gratuito dal Comune a seguito del sisma del 1980 per destinarlo ad abitazione per terremotati, e dei danni cagionati all’edificio. La somma che il Comune dovrà versare è quindi relativa all’indennità per il mancato godimento del bene (198.104,13 euro) e per i danni patiti dallo stesso immobile (221.161,58 euro), per un totale di 419.265,71 euro.

La sentenza del giudice di pace della sezione di Eboli del Tribunale di Salerno era giunta nel marzo 2012, mentre la Corte d’Appello di Salerno, nonostante la richiesta del Comune in sede di ricorso, aveva rifiutato la sospensione degli effetti esecutivi della sentenza di primo grado. A quattro anni dalla sentenza, dopo il parere positivo dei revisori dei conti, il Comune ha deciso di provvedere al pagamento. Nel frattempo, quel palazzo oggetto della contesa è stato demolito (nel 2003).

La vicenda ha inizio nel 1982. In quel periodo il Comune, avendo necessità di trovare alloggi per ospitare i terremotati, chiese alla società Siis spa di mettere a disposizione un immobile, ottenendo il parere positivo della famiglia Jemma. Tuttavia, avendo la stessa Siis rilevato l’occupazione abusiva del fabbricato nel 1988 da parte di alcune famiglie, le diffidò a liberare l’immobile. Solo nel 1990 il Comune emise un’ordinanza di sgombero, ordinando però alla Siis di provvedere alle opere di riattazione. Infatti, secondo il Comune tali lavori non sarebbero spettati all’ente, ma alla società, visto il rapporto di comodato gratuito, l’assenza di provvedimenti di requisizione e non essendoci prove che gli occupanti del fabbricato all’atto dello sgombero fossero gli stessi originariamente immessi dal Comune nel possesso dell’immobile in questione.

Nel 2012, il giudice di pace di Eboli diede ragione alla società. L’ente ha proposto appello, mentre da parte della Siis non c’è soddisfazione in merito al calcolo dei danni determinato dal Tribunale.

Francesco Piccolo

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