IL FATTO

«Contaminata l’acqua al Castelluccio» 

La denuncia della sindaca dal palco della protesta contro il compostaggio. I sindacati si spaccano sull’appoggio al comitato

L’acqua sulla “Castelluccia” è contaminata dai rifiuti. Parola della sindaca Cecilia Francese. E intanto intervengono pure i sindacati sull’impianto di compostaggio tra le mura dell’impianto di trattamento meccanico biologico.
Non si placa il dibattito sull’emergenza ambientale in città. Un nuovo allarme, al termine della manifestazione di protesta di venerdì sera, lo lancia dal palco di piazza Aldo Moro proprio la sindaca: «D’estate, per far fronte all’emergenza idrica, effettuammo dei rilievi sul serbatoio che c’è in località Castelluccio, e abbiamo scoperto che è completamente contaminato». Riferimento ai due siti di stoccaggio temporanei, mai bonificati, che sono sul colle che sovrasta la città. «Una bomba ecologica», commenta la sindaca. L’amministrazione comunale vuole sollevare l’attenzione della Regione Campania proprio sulle discariche: «È inammissibile - dice la Francese - che nell’elenco dei siti da risanare con finanziamento regionale, le aree battipagliesi non compaiano neppure».
Anche a Palazzo Chigi, attraverso il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti Antonio Bassolino, nel 2002, con un protocollo d’intesa stipulato con l’allora sindaco Alfredo Liguori, ci si era impegnati a bonificare i siti di stoccaggio provvisorio battipagliesi. Promesse disattese, ed è proprio questo uno dei punti sui quali verterà il ricorso che l’ufficio legale comunale proporrà contro il presidente del Consiglio dei ministri.
E si continua a discutere sul compostaggio: intervengono nel dibattito le sigle sindacali. A parlare è Erasmo Venosi, esperto di gestione dei rifiuti e dirigente provinciale di Fp Cgil: «I comitati di protesta e le amministrazioni pubbliche dovrebbero chiedersi perché sono già fallite una legge nazionale del 2010 e una regionale del 2014 che, con un percorso che privilegiava i soggetti pubblici, miravano a riordinare il ciclo dei rifiuti». Spiega che «l’ambiente si tutela con la tracciabilità del rifiuto dalla produzione allo smaltimento, e ciò avviene solo se chi costruisce e gestisce è un soggetto pubblico» e domanda: «Chi protesta sa che il tmb è l’unico ex cdr che biostabilizza il rifiuto e smaltisce l’indifferenziato ad Acerra mentre nessun privato può farlo? E sa che l’obiettivo del 65 per cento di raccolta differenziata, previsto dalla Regione, si può raggiungere soltanto con il compostaggio?».
La Uiltec Uil si schiera accanto al comitato: «Battipaglia - dice il segretario Alessandro Antoniello - è afflitta dalla speculazione economica sul rifiuto». Aggiunge che «negli anni la logica dell’emergenza ha prodotto solo aree di stoccaggio e discariche sempre più sature» e conclude: «Siamo convinti che la dignità d’una comunità non possa essere sepolta».
Carmine Landi
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