Consorzio Sa4 in profondo rosso Il disavanzo arriva a nove milioni

Vallo, nel bilancio 2014 la perdita certificata si attesta a 4 milioni: i comuni ora dovranno ripianarla Spese legali per 500mila euro. Bruno (Pd) accusa: «Intervengano la Corte dei Conti e la Procura»

VALLO DELLA LUCANIA. «Un disavanzo pari a oltre 9 milioni di euro ed una perdita secca di 4 milioni di euro». Sono i numeri in rossi del bilancio al 31 dicembre 2014 del Consorzio rifiuti Salerno 4. «Passivi – afferma Antonio Bruno della segreteria Pd – dovuti ad operazioni straordinarie che il Corisa4 ha operato rispetto alla partecipata Yele, e che i comuni, e di conseguenza i cittadini, dovranno ripianare. E i 9 milioni sono destinati a salire – sottolinea - visto che si riferiscono al 2014».

Tra i debiti spiccano «i 490mila euro maturati per spese legali. E poi la situazione nei confronti della partecipata: nella nota al bilancio si evidenzia una società che è fuori controllo a causa di operazioni abnormi poste in essere dal cda della Yele». «La responsabilità – specifica Bruno - è da parte di entrambi i soggetti: Corisa4 e Yele Spa. Ricordiamo che solo negli ultimi giorni c’è stata la proroga decennale della Yele, alla quale ha fatto seguito la revoca del collegio sindacale».

Per risolvere il problema, secondo Bruno, «non basta più la politica ma occorre che entrino in campo la Corte dei Conti e la Procura. Anche i sindaci devono prendere coscienza della situazione». Altra questione, non meno importante: «la Yele non vuole prendere a comando i 30 dipendenti del Consorzio e ciò comporta un danno erariale in quanto questi dipendenti, in mobilità, percepiscono l’80% dello stipendio senza lavorare». «A mio avviso – conclude - Ametrano, quale presidente del cda, si deve dimettere per problemi di natura gestionale e di incompatibilità politica e legale in quanto ricopre il ruolo di vicesindaco di Vallo e di presidente della consociata del Consorzio».

Nella vicenda interviene Mario Capo, Ad di EcoAmbiente Spa: «non conosco nel particolare il bilancio del Corisa4 ma non vedo il nesso secondo il quale Ametrano debba dimettersi dalla carica di presidente rispetto alla posizione debitoria del Corisa4. Non mi risulta che ci siano ragioni operative e legali tali per cui la Yele non debba continuare ad esistere».

Nel documento relativo al bilancio si legge che lo stesso è stato stilato nelle difficoltà dovute al sequestro di documentazione ad opera della Finanza nell’agosto 2014 e «nonostante la scarsa disponibilità e collaborazione degli organi di governo della Yele».

Il Corisa4, nato nel 1993, comprendeva 49 comuni per una popolazione di 120mila abitanti totali, ora «non svolge più alcuna attività avendo rimesso ogni servizio alla Yele». Viene evidenziata, tra le altre cose, che «la situazione debitoria verso i dipendenti deriva dalla mancata convenzione con EcoAmbiente Spa» alla quale doveva venire affidato l’impianto di Casal Velino e la gestione del personale.

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