Consorzio di bacino, fumata nera

L’incontro in Prefettura non risolve il braccio di ferro degli operai. Comuni in fuga

Nonostante la settimana di alta tensione appena vissuta non si sblocca la vertenza stipendi per i lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2. L’incontro di ieri mattina in Prefettura non ha portato altre novità rispetto a quelle che già si sapevano. E cioè che entro martedì prossimo sarà pagata solo la metà dello stipendio di giugno dando così fondo ai 150mila euro che sono nelle casse consortili. I sindaci che hanno partecipato alla riunione chiesta da Cgil, Cisl, Uil, Fiadel e Usb, hanno per l’ennesima volta alzato bandiera bianca denunciando le condizioni difficili in cui versano le casse dei loro comuni, piegati dal patto di stabilità, dal taglio dei trasferimenti statali e dall’evasione dei tributi da parte dei cittadini. Chi sperava nel pagamento di qualche rata scaduta è rimasto dunque deluso. Anche perché tra i sindaci, dopo l’ormai famosa sentenza del Consiglio di Stato sul caso Ascea, è tutto un fuggi fuggi dalle “grinfie” dei Consorzi di Bacino. Nel Salerno 2 finora solo San Cipriano Picentino ha effettuato il passaggio di cantiere, assumendo al proprio personale gli undici operatori ecologici. Ma presto altri potrebbero seguire l’esempio del primo cittadino del comune picentino, Gennaro Aievoli, avviando le gare d’appalto per l’affidamento del servizio, cercando in questo modo di “scappare” dai debiti che ancora devono pagare, facendo così affondare definitivamente tutta la barca.

Una strategia denunciata dai sindacati che adesso attendono con ansia l’incontro del 18 settembre convocato dalla Provincia di Salerno. L’ente di Palazzo Sant’Agostino è stato tirato in ballo anche nella riunione in Prefetura dal commissario liquidatore del Salerno 2, Giuseppe Corona. La vicenda è quella del contenzioso, avviato dalla precedente giunta di centrodestra, nei confronti del dipartimento nazionale della Protezione Civile per il pagamento dei fondi per la gestione post mortem delle discariche durante l’emergenza rifiuti in Campania.

Oltre due milioni di euro già sequestrati alla struttura del Governo dai giudici del tribunale di Roma che però li tiene ancora in “ostaggio” e non li libererà prima di cinque o sei mesi. Corona ha quindi chiesto al Prefetto di fare pressioni affinchè la situazione si possa sbloccare in tempi rapidi. Solo con quei soldi in cassa, ha ricordato il commissario, si potranno liquidare tutti gli stipendi arretrati dei lavoratori. ©RIPRODUZIONE RISERVATA