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Consiglio nazionale ViviUnisa e Agorà puntano su Santoro

Si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, previste in tutti gli atenei italiani il prossimo 21 e 22 maggio. Anche Fisciano non sarà immune da...

Si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, previste in tutti gli atenei italiani il prossimo 21 e 22 maggio. Anche Fisciano non sarà immune da questo appuntamento, strategico e importante, per dialogare con i “poteri” che indirizzano le scelte degli Atenei e provare a portare, in quelle stanze, la voce degli studenti. A Fisciano l’unico candidato è Antonio Santoro. «La mia candidatura - spiega - è il risultato di un impegno che parte da lontano, iniziato nella Facoltà di Scienze Politiche e proseguito nel Consiglio degli Studenti. Negli ultimi mesi abbiamo consolidato un gruppo che ha unito le associazioni “Vivi Unisa”, “Agorà” e “Futura”, non solo in occasione delle elezioni del 4 e 5 dicembre 2012, ma soprattutto in un percorso di rappresentanza comune. Oggi ci candidiamo per rappresentare gli studenti del Mezzogiorno».

Perché i giovani dovrebbero votarla?

«La mia candidatura non è solo la candidatura di un singolo, ma quella di un modello di rappresentanza studentesca e politica fondato sulla passione, la presenza e la capacità di affrontare e risolvere i problemi. Non a caso, la mia candidatura rappresenta un ulteriore passo di un progetto a cui stiamo lavorando come rete di “associazioni di Facoltà” e che punta alla continua valorizzazione della nostra Università e del nostro territorio».

Cosa cambierebbe nelle Università pubbliche italiane oggi ed in particolare in quelle del Sud?

«Dobbiamo lavorare in particolare su tre obiettivi: riformare le lauree magistrali, in modo da renderle più spendibili sul mercato del lavoro, cercando di indirizzarle alla vocazione economica del territorio di appartenenza ed inserendo tirocini e stage reali, soprattutto all’estero. Inoltre bisogna intercettare forme di finanziamento a progetti e borse di studio da parte di privati o degli stakeholders territoriali, rendendo le Università pubbliche effettivamente competitive con quelle private in termini di ricerca e placement. In ultimo si dovrà implementare un sistema di diritto allo studio equo ed immediato, che riesca ad offrire soluzioni concrete anche ai temi della mobilità studentesca, dell’internazionalizzazione e del controllo sulla veridicità e legalità». (r.e.)

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