Conservieri nei guai Sversamenti illegali nelle fogne pubbliche

Secondo l’accusa i reflui finivano direttamente nel Cavaiola Ora sarà il magistrato a decidere su eventuali responsabilità

NOCERA SUPERIORE. Sono entrambi alla sbarra per le accuse di inquinamento ambientale per sversamento non autorizzato nella fogna pubblica Pasquale Maria Terenzio Attianese, ventinovenne di Angri, e suo padre Giuseppe Attianese, cinquantottenne di Angri, rispettivamente legali rappresentanti in periodi diversi e responsabili delle immissioni dell’azienda conserviera “Attianese s.p.a” con sede legale e operativa a Nocera Superiore.

Il processo nei loro confronti è stato avviato al tribunale di Nocera Inferiore davanti al giudice monocratico Pietro Giocoli, con l’udienza fissata al prossimo cinque dicembre 2013. L’inchiesta nei loro confronti risale all’estate 2010, quando in data undici agosto scattarono i sopralluoghi decisivi da parte dei carabinieri del nucleo ecologico di Salerno. I militari riscontrarono lo scarico nella fogna pubblica di acque reflue industriali provenienti dal ciclo di lavorazione conserviera, precisamente derivanti dal ciclo di lavorazione conserve alimentari prodotte in assenza di autorizzazioni.

La fase di smaltimento e scarico dello stabilimento Attianese, situato al km 41 della strada Statale, riferito a Pasquale Maria al momento dell’accertamento, in precedenza era stato rappresentato dal padre dal settembre 2008 al giugno 2009.

Proprio Giuseppe risponde nel processo anche dell’accusa di false dichiarazioni per aver dichiarato con una querela contro ignoti, presentata il 7 settembre 2010 alla stazione carabinieri di Nocera Superiore, di non essere a conoscenza che lo scarico industriale della sua ditta avvenisse direttamente nella fogna pubblica. Secondo la querela da lui sottoscritta quella informazione gli era stata resa nota soltanto nel corso di un sopralluogo dei tecnici della Gori, avvenuto il dieci agosto 2010.

Secondo le sue informazioni la ditta scaricava nel torrente Cavaiola e la modifica con relativo intervento gli era sconosciuta al punto da innescare la denuncia. All’esito dell’accertamento del NOE l’impianto produttivo fu sottoposto a sequestro su richiesta del PM competente della procura di Nocera Inferiore per scarico illecito non autorizzato, con depuratori non in uso, acqua sversata, presenza di residui di terriccio e pomodoro sul pavimento e sui contenitori, con alcune aree allagate .

Successivamente all’intervento della magistratura, le indagini hanno completato l’iter con l’ulteriore fase processuale appena avviata nei confronti dei due responsabili della ditta e dei relativi, contestati sversamenti abusivi.

Il fenomeno degli scarichi abusivi da sempre resta un buco nero per molti industriali conservieri.

Alfonso T. Guerritore

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