Conservatorio, festa con brivido

«Per trent’anni ha rischiato di cadere». La sede rinnovata, ieri l’inaugurazione

Un po’ come nascondere le briciole sotto il tappeto, ma con esiti potenzialmente catastrofici: il Conservatorio “Martucci” poteva crollare ma nessuno lo sapeva. La ditta che ha riportato in auge la struttura - inaugurata ieri con una conferenza stampa - ha scoperto dei solai ormai marciti, tra il piano terra e le aule seminterrate, abbandonate da anni. «Si tratta dei lavori effettuati a ridosso del sisma del 1980 - ha dichiarato Massimo Lanocita, vice-presidente dell’istituto, che ha appena lasciato la presidenza, cedendo il passo al neo-eletto Catello Di Martino -. Chi ha non ha eseguito all’epoca i lavori disposti - ha aggiunto Lanocita - ha nascosto la truffa murando le stanze, in tal modo non si potevano vedere le travi fradicie. Grazie ai due progettisti, gli ingegneri Adinolfi e Marano, abbiamo trovato soluzioni economiche e definitive».

Circa 650 mila euro lordi è la cifra spesa per rimettere a nuovo l’edificio, che per 30 anni si è retto miracolosamente in piedi. Ora c’è un nuovo impianto elettrico ed è stato realizzato il primo apparato di riscaldamento, rafforzato da infissi moderni. Inoltre, le 42 aule, sono state interamente sonorizzate. Nella sala concerti (400 posti a sedere) primeggiano due Steinway gran coda. «Restituiamo il conservatorio alla città», ha festeggiato Di Martino. Il direttore Fulvio Maffia ha rivelato un'inattesa buona notizia: «Il 23 dicembre sono stati accreditati 150mila euro sul nostro conto corrente, grazie all'intervento di un funzionario della giunta Caldoro, che in seguito a una fortuita telefonata ha pensato di sbloccare dei fondi regionali, in segutio alla mia richiesta. Con questi soldi potremo donare alla città una biblioteca musicale». Entusiasmo tangibile anche dagli studenti. Il presidente della consulta, Fabio Marone, sottolinea: «Abbiamo combattuto questa battaglia insieme ai docenti. È stato un anno difficile, ci siamo dovuti dividere tra quattro sedi. Grazie a tutti gli enti che hanno fatto sì che questo sogno si realizzasse. Solo da parte del Comune è mancata del tutto l’apertura».

Alessandra Devita

©RIPRODUZIONE RISERVATA