Consac: «Si perde più della metà del flusso»

ATENA LUCANA. «Oltre la metà della risorsa idrica immessa nelle tubature, si perde nel percorso, prima di arrivare ai rubinetti». A sostenerlo è l’ingegnere Felice Parrilli, direttore dei servizi...

ATENA LUCANA. «Oltre la metà della risorsa idrica immessa nelle tubature, si perde nel percorso, prima di arrivare ai rubinetti». A sostenerlo è l’ingegnere Felice Parrilli, direttore dei servizi idropotabili di Consac Gestioni idriche. Il tecnico pone in risalto che «per ogni 100 litri di acqua immessa nelle tubazioni soltanto 54 arriva ai rubinetti del centro-sud». Ciò è dovuto a una pluralità di cause tra le quali «la vetustà delle reti, le modalità costruttive, i materiali utilizzati, la situazione orografica del territorio, il disordine urbanistico». Le tubature presentano un grado di obsolescenza preoccupante: l’adduttrice messa peggio è quella del Faraone, nel tratto tra Alfano e Ascea; seguono Alto Sele, Basso Sele, Bussento ramo destro, Elce secondo e terzo lotto, Vallo di Diano. Le tubature, in alcuni casi, risalgono a 70 anni fa (Elce terzo lotto); le più recenti sono di trent’anni fa (Alto Sele e Basso Sele). Le reti idriche distributive, interne ai centri abitati, si sviluppano per circa 1.260 chilometri. In tali reti si disperde la quantità maggiore di risorsa. Si va dal 32,84 per cento di risorsa dispersa di Ascea al 66,48 di Campora passando per il 53,34 di Atena Lucana. Altro che emergenza idrica. (Andrea Passaro)