Coniugi uccisi nel negozio Le indagini portano a Eboli 

Si rafforza la pista della ritorsione per l’assassinio un anno fa di Mario Morelli Sentiti i familiari del 17enne. Spunta anche il pestaggio di una parente del boss

Prende corpo la pista della vendetta per il duplice omicidio di San Severo, in provincia di Foggia. Nicola Salvatore, alias “Nicolin dieci e diec”, e la moglie Isabella Rotondo, sarebbero stati ammazzati nella profumeria di famiglia per vicende legate al delitto di Mario Morelli, il 17enne originario di Eboli ucciso, il 6 ottobre scorso, dal figlio dei coniugi freddati, il 16enne F.S. che ora si trova in una cella del carcere minorile di Bari.
Gli uomini della Dda di Bari e della Squadra mobile di Foggia hanno ascoltato alcuni parenti di Morelli. Nessuno di loro però è stato sottoposto all’esame dello stub, come invece è stato fatto per quattro persone, due di Foggia e due di San Severo tutti legati alla criminalità organizzata locale. Si teme, dunque, che possa esserci lo spettro di una vendetta peraltro legata anche all’aggressione subita dalla moglie del figliastro di Salvatore, avvenuta nei mesi scorsi davanti a una scuola di San Severo e messa in atto da alcuni familiari del giovane ebolitano.
Per gli investigatori, dunque, non ci sarebbero dubbi. A confermarlo Roberto Pititto, dirigente della Mobile di Foggia, che coordina le indagini sul duplice omicidio di via Don Minzoni. «Se si fosse trattato di un problema legato a dissidi nella criminalità locale, difficilmente avrebbero ucciso anche la donna, anche perché, non avrebbe potuto identificare i due killer visto che avevano il volto coperto da caschi integrali da motociclisti. Non avrebbe senso», ha detto. «Tuttavia, al momento non possiamo escludere nessuna ipotesi investigativa. Potrebbe essersi verificata una rottura degli equilibri interni alla mala organizzata locale che ha determinato l’eliminazione di uno dei pezzi da novanta della città. E su questo stiamo lavorando». «Abbiamo sentito tante persone tra familiari, amici e conoscenti ed effettuato alcuni stub e perquisizioni. Purtroppo, non ci potrà essere d'aiuto la presenza nella profumeria di una testimone oculare, che è la mamma di Isabella Rotondo, perché quello che ha visto non ci aiuta. Vedremo se dalle immagini delle telecamere posizionate nella zona, ci potrà essere qualcosa di utile per risalire ai due killer».
L’ipotesi legata alla mala foggiana invece potrebbe essere acclarata dal colpo di grazia inferto a “Nicolin dieci e dieci”: uno dei 15 proiettili esplosi dai sicari gli ha sfigurato il viso. Nei prossimi giorni verrà disposta l’autopsia sui corpi delle vittime. San Severo intanto è sotto shock . Don Nico D’Amicis, responsabile della Caritas diocesana cittadina, ha lanciato un appello affinché lo sdegno della città lasci spazio alla serenità e alla speranza.
Domenico Gramazio
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