misure di prevenzione

Confisca dei beni a Scarano La richiesta accolta in parte

È una pronuncia che in parte accoglie e in parte rigetta quella con cui il Tribunale per le misure di prevenzione ha risposto alla richiesta della Procura di confiscare tutti i beni di monsignor...

È una pronuncia che in parte accoglie e in parte rigetta quella con cui il Tribunale per le misure di prevenzione ha risposto alla richiesta della Procura di confiscare tutti i beni di monsignor Nunzio Scarano. I dettagli del provvedimento saranno noti solo nella giornata di oggi, ma dalle indiscrezioni trapela che il provvedimento non sarebbe né un “no” secco né un “sì” completo. Si tratterebbe di una decisione articolata, che sposa in parte le tesi degli inquirenti ma recepisce anche alcuni rilievi del difensore Silverio Sica.

In gioco c’è un patrimonio di circa 6 milioni di euro, già sottoposto a sequestro e che il sostituto procuratore Elena Guarino vuole però blindare con un provvedimento di confisca, rendendo molto più complessa un’eventuale rimozione dei sigilli. Il presupposto su cui si fonda la richiesta è quello della “pericolosità sociale” del monsignore, che si ritiene possa reiterare reati se rimesso in possesso dei suoi beni. Nei suoi confronti sono ora in corso due processi, uno per l’ipotesi di riciclaggio (in uno scambio tra soldi e asseni circolari) e l’altro con la contestazione di usura. Dopo una prima richiesta su beni immobili e conti correnti, il magistrato ha aggiunto alla richiesta di confisca anche le quote societarie dell’immobiliare Nuen, di cui il monsignore sarebbe stato socio di maggioranza con il 90 per cento delle quote.