criminalità

Confermata la confisca del centro estetico di Arpaia

Con i proventi delle attività criminali Vladimiro Arpaia aveva messo su un centro estetico, che l’anno scorso era in procinto di essere trasferito al clan napoletano dei Sarno. In estate scattarono i...

Con i proventi delle attività criminali Vladimiro Arpaia aveva messo su un centro estetico, che l’anno scorso era in procinto di essere trasferito al clan napoletano dei Sarno. In estate scattarono i sigilli dell’Antimafia e adesso la Corte d’Appello ha confermato il provvedimento il confisca, sottraendo alla disponibilità del latitante un immobile valutato in circa 300mila euro, ubicato a Pontecagnano nel centro commerciale “Il Granaio”. Per i giudici quei locali erano stati comprati grazie alle attività malavitose del clan D’Agostino, di cui il 37enne Arpaia è ritenuto un sodale. Un elemento, quest’ultimo, che il difensore Giovanni Falci si prepara a contestare davanti alla Cassazione, ricordando che Arpaia è sotto processo per estorsione aggravata ma non per associazione camorristica, capo d’imputazione che pure il pubblico ministero aveva formulato ma per il quale il giudice dell’udienza preliminare rigettò la richiesta di rinvio a giudizio.

Un anno fa il Tribunale per le misure di prevenzione aveva negato il sequestro dei beni, ma il procedimento è stato riaperto dopo che le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia (Carmine Esposito, Francesco Salvini, Angelo Ubbidiente e Vincenzo Faggioli) svelarono il ruolo di Arpaia e i suoi collegamenti con i vertici del clan. A luglio il Tribunale dispose quindi la confisca e anche la misura della sorveglianza, che però non si è potuta notificare perché Arpaia è latitante da sette anni. La misura patrimoniale è stata invece eseguita e adesso ne è arrivata anche la conferma. Il centro estetico sarebbe stato acquistato nel 2002, con i proventi degli affari illeciti, intestandolo in modo fittizio a una ragazza che prima della prevista cessione al clan alleato. (c.d.m.)

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