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Condono edilizio negato, assolto il Comune

SARNO. Negato il condono edilizio, il Comune di Sarno vede accolta la propria tesi dopo un contenzioso legale durato 15 anni. Rigettato il ricorso presentato al Tar dalla famiglia Piscoquito, che...

SARNO. Negato il condono edilizio, il Comune di Sarno vede accolta la propria tesi dopo un contenzioso legale durato 15 anni. Rigettato il ricorso presentato al Tar dalla famiglia Piscoquito, che aveva presentato un’istanza per la realizzazione di un fabbricato composto da piano terra e primo piano per due appartamenti da destinare ad abitazioni per le rispettive famiglie che ne erano prive. Ma nel 2003 i lavori vennero bloccati da un sequestro della Municipale di Sarno, che portò alla demolizione delle opere abusive.
Per i legali dei proprietari dell’area la vicenda sarebbe stata viziata “dall’eccesso di potere per erroneità dei presupposti di fatto e di diritto in cui sarebbe incorsa” l’amministrazione comunale di Sarno, poiché possono “ottenere la sanatoria le opere non ultimate per effetto di provvedimenti amministrativi o giurisdizionali limitatamente alle strutture realizzate e ai lavori che siano strettamente necessari alla loro funzionalità. Il tempo di commissione dell’abuso e di riferimento per la determinazione dell’oblazione, sarà quindi individuato nella data del primo provvedimento amministrativo o giurisdizionale”.
Tuttavia, per il Tar quanto deciso dal Comune è stato legittimo in quanto le norme in tema di abusivismo non possono essere interpretate “per come propugnato dagli interessati, perché, accogliendo l’invocata esegesi, ne discenderebbe la possibilità di realizzare, ex novo, intere strutture modificative dell’attuale assetto edilizio e del nuovo carico urbanistico”. La minima edificazione già realizzata, pertanto, blinda per i giudici amministrativi la decisione dell’Ente sarnese.(d. g.)
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