«Condominio da demolire» I costruttori vanno al Tar 

«Nessun abuso edilizio, illegittimità sanate», Impugnata l’ordinanza del Comune Ignorata una consulenza tecnica del 2011 che certifica la conformità dell’edificio 

Si sono appellati al Tar e hanno avviato le procedure per la richiesta di un eventuale risarcimento danni i costruttori del condominio di via Santa Maria del Rovo, nell'omonima località, alla luce dell’ordinanza fatta pervenire all'indirizzo dei dodici condomini, della ditta costruttrice e dei tecnici, con la quale si rilevava la presenza di abusi edilizi non sanabili.
A riguardo, non si è fatta attendere la risposta di Antonio Di Giovanni, legale rappresentante dell’A.T.I. Di.Gi-D’Amato, coadiuvato dall’architetto Carmine Timpone, che - di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale - ha impugnato l'ordinanza prodotta da Palazzo di Città anche alla luce della Consulenza Tecnica d'Ufficio fatta eseguire nel maggio 2011 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno a firma del consulente tecnico, l'ingegnere Guglielmo Santaniello che concludeva per la piena conformità dell’edificio e per legittimità di tutti gli atti.
Ma, a quanto pare, tale consulenza tecnica sarebbe stata completamente ignorata dalla recente ordinanza del Comune. Stando a quanto fatto sapere dalla ditta, dunque, l'ordinanza del Comune non sarebbe “attendibile” in quanto – ribadendo la presenza di abusi già evidenziati in passato e che avevano portato ai controlli del 2011 – non tiene in conto proprio gli esiti di tali sopralluoghi. Le difformità che erano state segnalate da Palazzo di Città ai dodici condomini e alla ditta costruttrice dell'immobile riguardavano in particolare l'eccessiva altezza del fabbricato, il superamento dei vincoli di prossimità rispetto alla pubblica strada e una serie di altri indici di costruzione non rispettati.
Dalla consulenza tecnica si evince invece che “l'edificazione della palazzina è stata eseguita nel rispetto degli standard urbanistici di zona” e risulta pertanto “legittima, in quanto rispetta i parametri e gli indici previsti dal Piano di Edilizia Economica e Popolare adottato con Delibera di Giunta Municipale nel maggio 2005”. In tal senso, dunque, l’ATI Di.Gi.-D’Amato non solo ha voluto rivolgersi al TAR per la presunta illegittimità dell'ordinanza ma soprattutto per tutelare la propria immagine e tranquillizzare gli inquilini dell'immobile che negli ultimi giorni sono rimasti preoccupati dagli esiti che il provvedimento arrivato da Palazzo di Città potrebbe comportare.« “Siamo tranquilli perché abbiamo tutta la documentazione necessaria per dimostrare che l'immobile è in regola – hanno spiegato i rappresentanti dell’ATI Di.Gi.-D’Amato –. Quel che ci preme è rassicurare gli inquilini considerato che, giustamente, ci hanno fatto pervenire le proprie perplessità a riguardo. C'è stato sicuramente un danno di immagine ce per questo abbiamo ritenuto necessario adire le vie legali».
Giuseppe Ferrara
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