Campagna 

Condannato per estorsione Ma la Cassazione annulla

CAMPAGNA. Non c’è corrispondenza tra l’accusa e la sentenza. Annullata con rinvio alla Corte di Appello di Napoli la condanna per il commerciante campagnese Rosario Manzione. È quanto deciso dai...

CAMPAGNA. Non c’è corrispondenza tra l’accusa e la sentenza. Annullata con rinvio alla Corte di Appello di Napoli la condanna per il commerciante campagnese Rosario Manzione. È quanto deciso dai giudici della seconda sezione di Cassazione, pronunciatisi sul ricorso proposto dall’imputato per il tramite dei difensori, Agostino De Caro e Armando D’Ambrosio. Era stato condannato in Appello a quattro anni di reclusione per usura ed estorsione. La sentenza è ora da rifare.
Tutto nasce da un prestito che Manzione fece ad un agente assicurativo tredici anni fa. La vittima denunciò di aver ricevuto 50mila euro. Salvo poi doverlo restituire a rate che le consulenze della pubblica accusa hanno ritenuto a tassi usurai. Quest’acusa ha resistito in due gradi di giudizio. Al reato di usura è stato accostato quello di estorsione perché l’agente assicurativo non potendo onorare il debito, sarebbe stato costretto a firmare un preliminare di vendita del negozio che ospitava l’agenzia. In quel periodo l’agente assicurativo aveva problemi di liquidità. Stava vivendo un momento difficile, sia personale sia sul lavoro. E quando gli fu chiesto di firmare un preliminare di vendita del suo negozio, lo fece senza rifletterci. Così raccontò la sua disavventura alla Guardia di finanza.
Il commerciante – ha sostenuto l’accusa – con la mancata restituzione del debito, provò a far valere davanti ad un giudice civile quella scrittura privata sottoscritta dall’agente assicurativo, che a sua volta si era opposto già nel primo appello ed è assistito dall’avvocato Saverio Maria Accarino.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONE RISERVATA.