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Condannato l’ex sindaco Martino

Pena di un anno e due mesi anche ad altri politici e imprenditori

AQUARA. Due assolti e nove condannati (tra cui l’ex sindaco Franco Martino, ora consigliere comunale) per l’appalto sulla progettazione del ponte sul Calore in località Isca Mainardi e l’adeguamento della rete viaria della zona. Un progetto che secondo l’accusa fu affidato aggirando le norme sull’evidenza pubblica, con lo scopo di favorire un gruppo imprenditoriale composto da persone in rapporti con gli enti locali interessati all’opera. Ieri pomeriggio i giudici del Tribunale di Salerno hanno condannato a 1 anno e 2 mesi, per abuso d’ufficio, l’ex sindaco Martino, il suo vice Luigi Mastrantuono, i suoi assessori Sandro Legato e Luigi Marino, i tecnici Fernando Antico e Luciano Cennamo e gli imprenditori Michele De Rosa di Roccadaspide, Ernesto Scaramella (che era assessore della Comunità montana degli Alburni) e Michele Galardo, cognato dell'allora sindaco di Controne. Assolti da tutti i reati l’ex assessore Liliana Paolino e l’imprendititrice Maria D’Onza di Padula. Il collegio difensivo (composto tra gli altri dagli avvocati Arianna Santacroce, Federico Conte e Agostino De Caro) ha incassato per tutti l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” dal reato di falso per un atto del 2005, mentre per quelli risalenti al 2004 è stata applicata la prescrizione.

La procedura di appalto vide Aquara Comune capofila di un protocollo d’intesa che coinvolgeva le comunità montane degli Alburni e del Calore e le amministrazioni comunali di Roccadaspide, Castelcivita e Controne. (c.d.m)

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