«Condannate i due stupratori» 

I marocchini che abusarono di una 31enne a Santa Teresa rischiano 8 e 10 anni

«Si approfittarono di una donna sola, condannateli». Il pm Francesco Rotondo ha presentato ieri le sue richieste per i due marocchini accusati dello stupro di Santa Teresa. Per l’accusa Raziqi Hassan e Makkak Radouine, di 40 e 38 anni, per la violenza di quella notte del maggio del 2016, devono essere condannati rispettivamente a 8 e 10 anni di reclusione. Il processo che pende dinanzi ai giudici della prima sezione penale, riprenderà il 23 ottobre con l’arringa della difesa, gli avvocati Gerardo Cembalo e Claudia Pecoraro. Di questo dibattimento resta impressa la lunga testimonianza che la 31enne di origine straniera rese ai giudici nella lunga deposizione. La donna ricostruì le fasi della violenza, seguendo i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza puntate sulla spiaggia di Santa Teresa. La giovane straniera, assistita dall’avvocato Marco Martello, spiegò ai magistrati perché non si allontanò dalla spiaggia, dicendo che in zona, a quell’ora, non c’era nessuno che avrebbe potuto aiutarla. Quell’incontro fu dettato dal caso. I due marocchini chiesero dei soldi alla ragazza per acquistare delle birre. Uno dei due si ubriacò e cominciò ad infastidire la vittima. L’altro lo teneva a bada. «Gli diceva di lasciarmi di stare», disse ai giudici. Poi li lasciò soli, allontanandosi come per fare da palo. Fu allora che il presunto autore dello stupro compì la violenza. «L’altro tornò sui suoi passi e mi palpeggiò il seno», racconto ai giudici. L’uomo di cui aveva avuto fiducia è Hassan, in carcere a Vallo della Lucania insieme al presunto autore dello stupro, il connazionale Radouine. Entrambi hanno sempre negato gli addebiti. In particolare, Hassan ha dichiarato di avere invitato più volte sia l’amico che la donna a tornare a casa, ma entrambi avrebbero rifiutato. Li avrebbe quindi lasciati soli per assecondarli, e avrebbe deciso di aspettare Makkak poco distante. Hassan – secondo la sua versione – sarebbe andato incontro alla ragazza per verificare se la donna avesse bisogno di qualcosa. L’avrebbe trovata che si stava rivestendo e non avrebbe fatto altro che aiutarla a rivestirsi. La 31enne fu poi ritrovata in stato di choc all’alba, grazie alla segnalazione di un amico che aveva contattato dal cellulare. Per l’accusa, entrambi abusarono sessualmente della vittima, violentandola sulla spiaggia. Per questo devono essere condannati ad una pena complessiva di 18 anni.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONE RISERVATA