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Condanna per usura: Maioriello a casa

CAMPAGNA. Un anno di reclusione agli arresti domiciliari: è il residuo di pena che dovrà scontare Rosario Maioriello, 52 anni, di Campagna, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Serino. La pena...

CAMPAGNA. Un anno di reclusione agli arresti domiciliari: è il residuo di pena che dovrà scontare Rosario Maioriello, 52 anni, di Campagna, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Serino.

La pena si riferisce a una condanna per usura per fatti accaduta alla fine degli anni Novanta. L’ordinanza di carcerazione è stata emessa dal tribunale di Salerno ed eseguita dai carabinieri della locale stazione, diretta dal luogotenente Vincenzo Pessolano, coordinati dal comando compagnia di Eboli, guidato dal capitano Alessandro Cisternino.

L’arrestato è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e della giustizia. In passato è stato accostato al clan Serino che aveva una cellula a Campagna, capeggiata da Liberato Marcantuono. Con l’appoggio del boss dell’Agro, il gruppo di Campagna aveva organizzato due società che operavano nel settore del noleggio di videogiochi.

Il nome di Maioriello, agli inizi degli anni duemila, compare nell’inchiesta “Boss e videopoker”.

Per la Dda di Salerno, il gruppo di Campagna, sfruttando la fama del clan Serino, piazzava i videopoker nei locali dell’Agro.

Sei anni fa, nel 2008, a Maioriello fu notificata un primo un provvedimento di carcerazione del tribunale. Doveva scontare in carcere il cumulo di due condanne: la prima del dicembre del 1997 per ricettazione (un anno e quattro mesi) e la seconda dell’aprile del 2004 per bancarotta fraudolenta (tre anni di reclusione).

L’ordinanza di carcerazione ai domiciliari di questi giorni, invece, si riferisce a episodi di usura avvenuti a Campagna quattordici anni fa. Il provvedimento è stato notificato all’indagato dai militari dell’Arma.

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