Condanna dai politici «Atto contro Salerno»

Caldoro: «Sono dalla parte del vescovo». Solidarietà anche dalla Carfagna Boccia e Cammarota attaccano il sindaco per le decisioni prese

SALERNO. Non si sono certo fatte attendere le reazioni, in particolare del mondo politico, rispetto alla processione della rivolta di domenica sera. Dopo aver battibeccato con don Antonio Quaranta prima del Pontificale per un posto a sedere (come già avvenuto nel 2012), il sindaco Vincenzo De Luca ha affidato ai social un messaggio di solidarietà all’arcivescovo Luigi Moretti, nonostante la querelle durata circa un mese, che li ha visti contrapposti proprio sullo svolgimento della processione e che per alcuni avrebbe dato la stura al malcontento verso il vescovo per aver “imposto” sobrietà alla celebrazione del Santo Patrono. «Credo che dobbiamo trovare una misura di serenità, di compostezza e di comprensione reciproca – ha scritto De Luca – Esprimo la mia solidarietà e il mio rispetto per l’arcivescovo Moretti. Trovo abnormi le amplificazioni di piccoli episodi, di sicuro non commentevoli, che si sono registrati nel corso dell’evento, che deve caratterizzarsi sempre, come ha sottolineato la Curia, come momento di religiosità e preghiera». De Luca ha anche voluto «riconfermare la condivisione e il rispetto per ogni scelta di sobrietà». «Sono convinto – ha concluso il primo cittadino – che rapidamente sarà recuperato un clima di unità e solidarietà nella nostra comunità. Il legame profondo con il protettore e il rispetto per le gerarchie sono sentimenti che accomunano tutti. Auspico il rapido affermarsi, da parte di ognuno, di una linea di sobrietà, di riflessione serena, di raccoglimento, e anche di silenzio».

A distanza è intervenuto anche il presidente della Regione, Stefano Caldoro. «Le contestazioni al vescovo Moretti in preghiera sono un atto contro Salerno. Sono dalla sua parte e con i cittadini increduli», ha scritto in un tweet. Per l’onorevole Mara Carfagna (Forza Italia) «i fatti di domenica non restituiscono un’immagine positiva della città. Si comprendano le ragioni del vescovo Moretti, a cui va la mia solidarietà, e che non ha fatto che rispettare le disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana sui precedenti e discutibili casi di inchino. Si ritorni a riscoprire il valore essenziale e profondo della fede, quella che non ha bisogno di dare dimostrazioni». Il coordinatore provinciale in pectore di Fdi, Michele Cuozzo, parlando di Salerno come di una città «annoverata come esempio di tolleranza e di convivenza culturale» ha espresso «sentimenti di vicinanza al vescovo Moretti». «Domenica sera – ha aggiunto – era in gioco la dignità di una comunità, la storia di una città e l’orgoglio di non confondere il sacro con il profano».

Uno dei primi ad intervenire sull’incresciosa vicenda è stato Flavio Boccia, dei Verdi, che si è schierato contro il sindaco, chiedendo al questore ed al prefetto di «prendere seri provvedimenti». «Il sindaco – ha scritto Boccia – si vergogni dell’odio e del modo in cui è stata organizzata la processione di San Matteo, che si prenda le sue responsabilità. Le istituzioni non possono tollerare certi comportamenti camorristici. Salerno ha toccato il momento più triste e basso che potesse toccare». «I Santi non si inchinano a nessuno e Salerno non scelga Barabba – ha invece detto il consigliere comunale di centrodestra Antonio Cammarota – I gravissimi fatti della processione hanno offeso Salerno e impongono azioni concrete. Il popolo diviso per le pur discutibili scelte del vescovo, la decisione di non far sparare i fuochi, la chiusura delle scale di Palazzo di Città per un pericolo di cui mai nessuno si era accorto ma poi riaperte di domenica sera, i portatori che avevano rifiutato di farsi identificare e che hanno tenuto in ostaggio le statue dei Santi, l’offesa dei fischi al momento della preghiera, sono fatti che hanno mortificato la città».

Posizione di mezzo per il consigliere comunale di maggioranza Gianluca Memoli che si è detto indignato per l’accaduto e solidale con il vescovo. «San Matteo – ha però obiettato – è una festa religiosa ma anche una festa popolare non pagana». Condanna il sindaco anche Roberto Celano (Ncd): «I gravissimi episodi cui abbiamo assistito durante la processione offendono la città ed i veri fedeli. I Santi non si inchinano nè ai malavitosi, nè al potente di turno».

Carmen Incisivo

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