L'INCHIESTA

Concorsopoli a Sarno, scagionato ex assessore

Archiviata la posizione di Vincenzo Salerno

SARNO - Si chiude la vicenda giudiziaria conosciuta come “Concorsopoli”, con il ricorso respinto dalla Corte di Cassazione del patron delle Agenzia di selezioni e concorsi, Alessandro Montuori, salernitano di origini cilentane. Mentre la Procura di Nola avrebbe archiviato, definitivamente, l’accusa legata al coinvolgimento dell’ex assessore sarnese Vincenzo Salerno: «Non sono emerse prove a suo carico».

È stata definita con un’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, Sezione Penale, la vicenda relativa al filone principale dell’inchiesta “Concorsopoli”, nata nel dicembre 2019 con l’ordinanza di custodia cautelare emanata dalla Procura di Nola nei riguardi del sindaco del comune di Sant’Anastasia, Lello Abete, del segretario comunale Egizio Lombardi e dell’imprenditore Alessandro Montuori, quest’ultimo titolare dell’Agenzia Selezioni e Concorsi. In tale inchiesta finirono, prima come persone informate sui fatti e poi come soggetti indagati il vice sindaco Roberto Robustelli e l’ex assessore alla cultura Vincenzo Salerno della giunta del sindaco Giuseppe Canfora. In relazione al filone principale dell’inchiesta madre sui concorsi truccati, il processo a carico dei tre attori principali si è chiuso con la decisione della Cassazione che, dichiarando inammissibili i ricorsi proposti, ha confermato le decisioni dei giudici di merito.

 

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