Concorso truccato, interrogato Baldi

Il consigliere regionale è stato ascoltato dal magistrato che indaga sulle tessere Pdl e le assunzioni in Provincia

Giovanni Baldi è entrato in Procuira alle 10 di martedì mattina, e per circa un’ora si è sottoposto all’interrogatorio del sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro, rispondendo a tutte le domande sui suoi rapporti con i politici del Pdl e di Fratelli d’Italia, con i funzionari dell’Amministrazione provinciale e con l’imprenditore cavese Gesuè De Sio, che nel 2010 finanziò la sua campagna elettorale per la Regione e la cui figlia Roberta fu assunta, nello stesso anno, dalla Provincia. Su quel concorso la Direzione distrettuale antimafia ha aperto un’inchiesta che vede Baldi indagato con le accuse di concorso in corruzione e abuso d’ufficio. Accuse che il politico cavese ha subito respinto con forza, tanto che fu il suo avvocato Pasquale Adinolfi ad annunciare l’intenzione di chiedere un colloquio con il magistrato per dare chiarimenti sulle contestazioni mosse. L’altro ieri quel colloquio c’è finalmente stato. Accompagnato dall’altro legale del collegio difensivo, Agostino De Caro, il consigliere ha provato a convincere il magistrato che tra il finanziamento ricevuto dall’imprenditore De Sio e l’assunzione di sua figlia a Palazzo Sant’Agostino non vi è alcun nesso di causalità. Sin dall’inizio ha parlato di un contributo elettorale di soli cinquemila euro, regolarmente registrato, e di una procedura concorsuale posta in essere quando lui era già fuori dalla giunta provinciale. Nelle carte dell’inchiesta si ipotizza invece il versamento di ventimila euro e si sottolinea che, sebbene privo di incarichi formali, Baldi avrebbe comunque conservato la sua influenza sull’amministrazione provinciale in virtù dei rapporti politici con l’allora giunta Cirielli.

Secondo le poche indiscrezioni trapelate, sulla vicenda sarebbe ora in corso un approfondimento investigativo, anche tramite indagini difensive che i legali di Baldi avrebbero messo in campo per dimostrare l’innocenza del proprio assistito e che saranno portate al vaglio della Procura.

Oltre a Giovanni Baldi l’inchiesta coordinata da Montemurro portò all’emissione di altri sette avvisi di garanzia: a Graziano Lardo, attuale sindaco di Contursi Terme, indagato in qualità di presidente della commissione del concorso incriminato; a Roberta De Sio di Cava de’ Tirreni, assunta nel 2010 in Provincia e individuata come la beneficiaria del presunto scambio corruttivo; al padre Gesuè De Sio, imprenditore del settore agroalimentare; e agli altri componenti della commissione incaricata di espletare le prove del concorso, per i quali l’ipotesi di reato è l’abuso d’ufficio.

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