Concorso per dirigenti, le nomine a settembre

Slitta ulteriormente la conclusione della procedura. Sul piede di guerra il Coordinamento dei vincitori

Un concorso bandito nel luglio del 2011 di cui ancora non si conosce l’esito. E’ quello dei dirigenti scolastici campani, ed è fermo da più di nove mesi, privo dell’atto finale della procedura, cioè la graduatoria degli idonei.

La responsabile dell’ufficio scolastico regionale Luisa Franzese aveva fatto sapere nei giorni scorsi che entro la metà di novembre sarebbe stata pubblicata la graduatoria e che comunque prima delle vacanze di Natale, si sarebbe provveduto all’affidamento degli incarichi per il numero di posti già autorizzati dal ministero. Nei giorni successivi a queste dichiarazioni sono apparsi dei comunicati, della Uil e della Cgil, che smentivano le date fornite dall’ufficio scolastico regionale. La graduatoria a questo punto dovrebbe essere pubblicata per dicembre e gli incarichi ai 103 dirigenti scolastici, assegnati a decorrere dal primo settembre 2015, cioè con il nuovo anno scolastico, «visto che mancano i presupposti per la retrodatazione degli incarichi al primo settembre 2014 perché non era stata pubblicata la graduatoria». Un punto questo contestato dai sindacati pronti a dare battaglia sottolineando come tante scuole in Campania siano guidate da presidi reggenti. «Questa nuova tempistica - scrive il Coordinamento campano dei vincitori del concorso - blocca ancora una volta l’uscita della graduatoria e le assunzioni per un altro anno. L’incubo, che dura da più di tre anni, non ha ancora fine». Il coordinamento, poi, ricorda le tappe: «Sono trascorsi 1226 giorni, ovvero tre anni e 4 mesi, dall'uscita del bando (13 luglio 2011); 1176 giorni, ovvero tre anni e 2 mesi, dal momento in cui le regioni Molise, Liguria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Friuli, Marche, Puglia, Sardegna, Umbria, Veneto hanno assunto i primi dirigenti scolastici attingendo alle graduatorie dello stesso concorso del 2011; 247 giorni, ovvero più di 9 mesi, dal termine degli orali». «Chiediamo che i vincitori campani vedano riconosciuti, al pari dei colleghi delle altre regioni italiane, i propri meriti e i propri diritti» scrive il Coordinamento. Che conclude: «Nonostante il Consiglio di Stato abbia fugato ogni nube di illegittimità sul nostro concorso, siamo ancora vittime della paralisi dell’amministrazione locale».

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