Concessione revocata al “Pirata”

Camerota, illegittimo il permesso del ristorante dei vip a Baia degli Infreschi

CAMEROTA. “Permesso illegittimo”: il Comune revoca la concessione demaniale marittima a “Il Pirata”, il ristorante amato dai vip, incastonato nella roccia della baia naturale degli Infreschi di Camerota. L’atto, firmato dal responsabile dell’ufficio demanio, è stato emesso a seguito di un’indagine avviata la scorsa estate dalla Capitaneria di porto. Al centro della questione la mancata “procedura di intesa” tra Comune e il Parco nazionale prevista, dal 2014, dal decreto istitutivo dell’Area marina protetta degli Infreschi e della Masseta.

La concessione demaniale marittima revocata includeva parte dell’arenile dove una volta si mangiava a piedi scalzi, in costume e pareo, e l’area antistante la spiaggia dove veniva ancorato il celebre “veliero del Pirata”. Ancora in corso le indagini dei guardiacoste (coordinati dal maresciallo Amleto Tarani e diretti a livello territoriale dal tenente di vascello Andrea Palma) che stanno vagliando, in sinergia con la procura, tutti gli atti autorizzativi.

Sulla vicenda vige il massimo riserbo. Purtroppo non è la prima volta che “Il pirata” finisce sotto la lente della magistratura. Nel 2006 i carabinieri del Nas sequestrarono il ristorante per l’assenza di alcune autorizzazioni sanitarie, nel 2013 il corpo forestale dello Stato denunciò a piede libero il titolare dell’attività per occupazione abusiva di suolo demaniale comunale per la realizzazione del chiosco bar. Lo stesso anno, durante il periodo invernale, la struttura venne inspiegabilmente danneggiata dai vandali.

Una cosa è certa: la baia degli Infreschi è un posto meraviglioso. Al “Pirata” ci si arriva solo via mare; i più volenterosi anche lungo un sentiero che si percorre in almeno un’ora. Un luogo, la Baia degli Infreschi, già ricovero di antichi sovrani che duemila anni fa raccoglievano le acque cristalline nelle loro anfore per rinfrescarsi. La baia è il porto più naturale del Mediterraneo e per far sì che i fondali non vengano danneggiati è persino vietato gettarvi l’ancora.

Vincenzo Rubano

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