la versione salernitana del risiko

Con il Rosiko alla conquista della città

Altra giocosa provocazione da parte del gruppo dei Figli delle Chiancarelle che sabato scorso, al Wellness cafè di via Roma, hanno presentato il loro “Rosiko”, versione riveduta e corretta – con...

Altra giocosa provocazione da parte del gruppo dei Figli delle Chiancarelle che sabato scorso, al Wellness cafè di via Roma, hanno presentato il loro “Rosiko”, versione riveduta e corretta – con espliciti riferimenti all’attività “predatoria” del sindaco Vincenzo De Luca nei confronti di beni e spazi pubblici – del famoso gioco di società “Risiko”. “Distruggi i nemici di Salerno”, questo il sottotitolo dell’iniziativa che, in maniera ironica, ha voluto ancora una volta “bacchettare” il primo cittadino, testimone, a loro detta che, «con offese, calunnie e una buona dose di inaugurazioni selvagge si può arrivare alla conquista della città o, in alternativa, aspirare a un impiego ministeriale come vice».

Dopo il Salernopoly e la Salernombola, ecco quindi che la posta in palio diventa più alta e le regole del gioco più dure: «Ciascun giocatore sceglie l’armata che vuole condurre alla vittoria» - spiega una delle “figlie” più attive, due quelle che si contrastano sul territorio cittadino, diviso in quartieri e costellato di obiettivi sensibili, l’armata “Essata” (ossia contraddistinta dal famoso e discusso logo firmato Vignelli, ndr) con quartier generale nel rione Carmine – manco a farlo apposta - e quella delle “Pullanghelle”, simbolo che i “chiancarelli” hanno elevato a loro vessillo e che campeggia sulla loro base, il porto.

«Ovviamente se si sceglie l’armata delle Esse si godrà di una serie di benefici che quei cafoni delle chiancarelle si possono solo sognare – si legge nel dettagliato e ironico libretto delle istruzioni ricco di riferimenti ad “abusi d’ufficio», “sistemi clientelari” e prevaricazioni varie. Per sottolineare la disparità dei mezzi a disposizione delle due armate - e dei due “poteri” che si contrappongono tanto nel gioco quanto nella vita reale - la partita prende il via con un arbitrario vantaggio, in termini di forze in campo, dell’armata “Essata”.

«Per sottolineare – spiega uno degli attivisti – quanto le regole possano subire l’influenza del potere e quanto quest’ultimo sia in grado di cambiare le prime a proprio vantaggio o semplicemente di eluderle».

Fiorella Loffredo

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