il fatto

«Con i risparmi del teatro Verdi tagliamo le tasse»

I consiglieri comunali lanciano le loro proposte su come reinvestire i 3 milioni di euro che il Comune non dovrà più spendere

SALERNO. Con la decisione della Giunta regionale di inserire il teatro Verdi tra i destinatari dei finanziamenti Poc per i beni e le attività culturali, il Comune di Salerno risparmierà ben tre milioni di euro. In pratica, la gestione del “Massimo” cittadino avrà un costo quasi pari a zero sulle casse comunali. Tutto questo ha anche un’altra conseguenza, l’Amministrazione rispetto agli altri anni avrà in cassa tre milioni di euro in più del solito. Come deciderà di utilizzarli? Nell’attesa che arrivi una risposta ufficiale a questa domanda, abbiamo sondato i desiderata dei consiglieri comunali. Le risposte sono state tra loro molto differenti, a dimostrazione che la questione non è di così facile risoluzione.

«Innanzitutto - spiega il consigliere comunale Emiliano Torre, vicepresidente della commissione Cultura - bisogna garantire che questi soldi non vengano spostati su altri capitoli di bilancio ma restino appannaggio del settore cultura». Una volta appurato questo, dato che al momento ci sono anche ragionamenti di tipo diverso, bisognerà fare un secondo passaggio. «Dovremo individuare due o tre spazi importanti e su questi indirizzare buona parte di questi soldi, prevedendo anche una gestione artistica di un certo prestigio. Un investimento in tal senso è giustificato perchè una città che vuole essere turistica deve investire in cultura. Io immagino una città dove di domenica, anche se i negozi sono chiusi, i turisti sanno cosa fare perchè possono godere dei musei aperti, di una variegata offerta teatrale e di altri appuntamenti culturali. Quello che resta dopo questo tipo di investimento, lo si può destinare alle associazioni minori che presenteranno dei progetti che un’apposita commissione, o anche l’assessorato, sarà chiamata a giudicare relativamente alla qualità della proposta». Torre resta poi convinto di una cosa. «La gestione degli spazi pubblici, se privata, deve essere chiara. Il gestore deve essere ben individuabile per potersi poi assumere anche il rischio di impresa».

Ma Emiliano Torre è uno dei pochi a pensare di reinvestire i soldi risparmiati in cultura. Il consigliere Marco Petillo ha un’idea totalmente diversa. «Io - spiega - agirei sul livello di tassazione. Utilizzerei questo risparmio inatteso per abbassare le tasse locali, come ad esempio la Tasi. In questo si farebbe risparmiare qualcosa anche ai cittadini salernitani. Non siamo obbligati a fare ulteriori investimenti in cultura. I teatri ci sono già e funzionano chi più chi meno. Invece trovo più utile aprire un ragionamento sul livello di tassazione».

Non pensa alla cultura, ma crede necessario un reinvestimento, il consigliere comunale Roberto Celano. «Innanzitutto la prima cosa da verificare è se i soldi risparmiati presentano un qualche tipo di vincolo per il quale debbono essere obbligatoriamente spesi per la cultura - precisa - In caso contrario, credo che vadano reinvestiti prioritariamente per la manutenzione ordinaria e straordinaria che è carente in questa città. Intere zone sono nel degrado, come denunciano molti cittadini. Allo stesso modo, reputo utile un ulteriore investimento nell’ambito delle politiche sociali. È su questi due settori che secondo me vanno contrati fondi e risorse in questo momento».

Per il consigliere Felice Santoro, invece, il Comune di Salerno, in quest’occasione, dovrebbe agire da formica e non da cicala. «Non occorre fare obbligatoriamente dei nuovi investimenti - dice - Nè in cultura nè in altro. Piuttosto io metterei questi soldi in cassa, in modo da non avere difficoltà nel caso in cui si dovessero presentare delle spese impreviste. Se questo non fosse possibile, allora si dovrebbe fare un discorso più ragionato e capire quali sono le cose più utili da fare e su quelle dirottare le risorse».

Chiude il capogruppo di “Salerno per i giovani” Angelo Caramanno. «Credo che sia la cultura che le politiche sociali rappresentino due settori chiave per un’Amministrazione sui quali investire perchè entrambi danno la possibilità di far vivere meglio una comunità. Quindi, in un’ottica di miglioramento di vita dei salernitani, penso che è in questi campi che bisogna reinvestire».

Le possibilità sono tante. Ora la decisione finale spetta all’Amministrazione e alla politica che deciderà di seguire nel prossimo anno.

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