Comunità unite nella preghiera

Fedeli di varie religioni in piazza San Francesco per chiedere la pace

Lo sgomento per le morti delle bombe sulla Siria, l’orrore del sangue in Egitto, la violenza quotidiana nelle città. È dalla volontà di ritrovarsi insieme per invocare la pace e pregare perché i venti di guerra si plachino che nasce l’iniziativa che ha unito in una serata di spiritualità tutte le fedi religiose rappresentate a Salerno e in provincia. «Siamo qui nella diversità per un obiettivo comune», spiega Antonio Bonifacio, direttore dello sportello Migrantes della Diocesi di Salerno. Riuniti in piazza San Francesco attorno alla statua del Santo, ciascuno secondo i propri riti, c’erano la comunità cattolica, con il vicario generale della Diocesi salernitana, don Biagio Napoletano; l’Imam della moschea di Battipaglia, Abderrahiem Lharoui, il rappresentante della Chiesa greco cattolica di rito bizantino della comunità Ucraina, padre Igor; i membri della comunità senegalese, della comunità Sikh, Bahà’i, l’Istituto Buddhista italiano Soka Gakkai rappresentato da Mariarosaria Celano; la comunità protestante e quelle evangelica metodista ortodossa, sri lankese. E ancora la Comunità di Sant’Egidio, lo Sportello Migrantes e il Centro missionario diocesano. «Il senso di questo incontro di preghiera interreligiosa – spiega il portavoce della moschea mussulmana di Battipaglia, Eugenio Mastrovito – è quello di compiere un percorso comune di preghiera per la pace. Le religioni unificano, noi non preghiamo insieme – puntualizza siamo insieme per pregare».
Gli esponenti religiosi si hanno ribadito alcuni punti cardine: «Ci impegniamo a proclamare la nostra convinzione che la violenza e il terrorismo contrastano con lo spirito religioso e a condannare ogni ricorso a queste in nome di Dio. Ci impegniamo – scrivono ancora – a educare le persone a rispettarsi e stimarsi reciprocamente perché si possa realizzare una convivenza pacifica e solidale tra appartenenti a etnie, culture e religioni diverse; a dialogare con sincerità e pazienza; a perdonarci vicendevolmente gli errori, i pregiudizi del passato e del presente». Tutte le comunità religiose, inoltre, saranno in prima linea dalla parte di chi soffre: «Ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare ogni sforzo perché a livello nazionale e internazionale si edifichi e si consolidi un mondo di solidarietà e pace». L’iniziativa è stata sollecitata anche «dal basso, dai cittadini che si sono mobilitati sulla Rete», sottolinea Andrea Pastore.
Eleonora Tedesco
©RIPRODUZIONE RISERVATA