Comunità sotto choc «Sentivamo di notte urla e litigi continui»

I vicini: «C’erano problemi, ma nessuno si aspettava i morti» I fratelli impegnati nella Caritas come volontari per i poveri

MERCATO SAN SEVERINO. Una comunità sotto choc cerca di elaborare l'immane tragedia e il lutto che ha colpito ieri Mercato San Severino: madre e sorella uccisi per mano di un familiare. Giovanni De Vivo, 32 anni - sofferente di disturbi psichici - ha soffocato la madre e la sorella, Antonietta De Santis, 58 anni, e Deborah De Vivo, di 29. Dopo il duplice omicidio l'assassino ha anche tentato il suicidio, lanciandosi dal balcone ma riportando solo ferite non gravi.

Il dolore per quanto accaduto ieri è di tutta la comunità di Mercato San Severino ma soprattutto dei vicini di casa delle vittime, che vedevano la famiglia De Vivo tutti i giorni. Uno di questi in particolare, Donato Sabini, conosceva quella sfortunata famiglia.

«Si trattava - dice Sabini- di un nucleo familiare interessato evidentemente da alcuni problemi. Ma credo che nessuno potesse aspettarsi una tragedia simile. Non poche volte, dalla loro abitazione, provenivano urla e si intuivano litigi familiari. Proprio stamattina (ieri n.d.r.), verso le 7,10, sono sceso di casa per andare a lavorare e ho visto Giovanni De Vivo, il presunto omicida, che era seduto in strada, mentre con le mani si reggeva la testa. Dava l'impressione di una persona che si rendeva conto che aveva commesso qualcosa di grave. Mi dispiace davvero molto per quanto è accaduto». Un altro residente nella zona dell’abitazione della famiglia (che abita in una traversa di via Cacciatore nei pressi del Corso Diaz), Michel Stornnaioli, ricorda le abitudini dei tre protagonisti della vicenda.

«Non avevo rapporti di amicizia con quelle persone - afferma -, le conoscevo di vista. Le ho viste l'ultima volta alcuni giorni fa, mentre entravano in un negozio situato in corso Diaz. Tuttavia, ricordo di aver sentito, non poche volte, le urla che provenivano di notte dall'appartamento. Inutile dire che mi dispiace molto, di fronte a tragedie simili non ci resta che il silenzio e la preghiera».

Secondo le ricostruzioni dei vicini nella famiglia De Vivo si litigava spesso anche se nulla faceva presupporre una tragedia come quella che si è consumata ieri.

Giovanni De Vivo, infatti, non aveva mai mostrato segni di violenza. Tutti raccontano che Giovanni appariva spesso preoccupato, che inveiva contro la mamma, ma che era anche una persona incapace di fare del male. Con la sorella che ha ucciso era impegnato come volontario della Caritas e si occupava di poveri e diseredati. Tutte testimonianze che fanno capire come l’uomo probabilmente sia stato colto da un raptus. Sono stati proprio i vicini ad allertare i carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino avendo visto l'uomo sul balcone in stato confusionale. E proprio i carabinieri hanno scoperto l’immane tragedia che ha gettato un’intera comunità nello sconforto.

«Si tratta - aggiunge Paolo F. - di una tragedia che nessuno dimenticherà e che colpisce non solo i familiari delle vittime ma l'intera comunità sanseverinese. Una tragedia che deve far riflettere ognuno di noi». «In città - aggiunge Paolo T. - ci sono evidenti casi di disagio. Bisogna agire in fretta per far sì che si possano prevenire problemi ancor più gravi». «Tre vite spezzate - afferma Francesco C. - da una sciagura immensa, che rompe prepotentemente la tranquillità della nostra città. L'estate del 2015 è tra le più brutte, anzi tra le più terribili, per Mercato San Severino».

E’ un'estate tragica per la comunità sanseverinese. Alle due morti di ieri, bisogna aggiungere quella di un giovane deceduto per un incidente stradale avvenuto sul trincerone, preceduta da un altro incidente stradale che ha coinvolto un altro ragazzo sanseverinese: il giovane ha perso il braccio destro e ha riportato fratture ossee multiple, sarà costretto a seguire un lungo percorso riabilitativo.

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