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Comune invaso dal fango Chiusura per sicurezza

SCAFATI. Disagi e danni per il maltempo. Le strade della città e il piano terra di Palazzo Mayer nel fango e nella melma a causa dello straripamento del Sarno. Numerose famiglie, nella notte a...

SCAFATI. Disagi e danni per il maltempo. Le strade della città e il piano terra di Palazzo Mayer nel fango e nella melma a causa dello straripamento del Sarno.

Numerose famiglie, nella notte a cavallo tra martedì e mercoledì, costrette a lasciare le loro case e oltre quindici interventi di recupero di auto rimaste nell’acqua. Sono bastate poche ore di pioggia abbondante per mandare in tilt un’intera città. È stata una giornata difficile, ieri, per i cittadini, costretti a fare i conti con i danni provocati dal maltempo. L’acqua ha completamente ricoperto le principali arterie del centro senza lasciare scampo a pedoni, negozi e abitazioni al pian terreno. Per il sindacol Aliberti «i disagi potrebbero essere risolti con l’avvio di quei progetti che da tempo stiamo reclamando, cioè rete fognaria e Grande Progetto Sarno, e per i quali, purtroppo, non abbiamo nessuna responsabilità e competenza. È in queste circostanze che sento tutto il peso e la debolezza della politica e del ruolo che ricopro, nel non poter dare le risposte che la città, invece, mi chiede».

Intanto il Co.tu.Cit. chiede a gran voce la riapertura del Canale Conte Sarno, «un toccasana – ha spiegato Michele Raviotta – perché è una conca naturale ed è capace di raccogliere tutte le acque piovane che arrivano dai paesi vesuviani». Raviotta non ha esitato a scagliarsi contro la Regione: «Chiediamo all’assessore Edoardo Cosenza di passare ai fatti e di smetterla di fare i proclami. Che fine hanno fatto i fondi stanziati per il dragaggio del fiume Sarno, dei canali Bottaro, Fienga, Marna e San Tommaso?». Non è bastato, quindi, il pallido sole di ieri a portare via nuvole e pioggia.

Scafati è stata messa in ginocchio dal violento nubifragio di martedì sera tanto che per tutta la mattinata di eri il palazzo comunale, invaso dal fango, è stato chiuso al pubblico e ai dipendenti comunali per questioni di sicurezza. Alla domanda posta ad un operaio giunto con l’autocisterna dello spurgo sul perché si ripete questo fenomeno dell’acqua alta, con tanta semplicità la risposta è stata lapidaria: i tombini sono sporchi ed intasati.

Luigi Novi

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