sentenza della corte dei conti

Comune, erano legittimi gli incentivi ai dipendenti

A distanza di circa nove anni dall’ispezione ministeriale, condotta dalla dottoressa Santopietro negli uffici di Palazzo di Città, la sezione Campania della Corte dei Conti «ha riconosciuto la piena...

A distanza di circa nove anni dall’ispezione ministeriale, condotta dalla dottoressa Santopietro negli uffici di Palazzo di Città, la sezione Campania della Corte dei Conti «ha riconosciuto la piena correttezza contabile ed amministrativa del Comune di Salerno e di tutti i suoi dirigenti coinvolti in un procedimento relativo a circa 9 milioni di euro per incentivazioni erogate al personale in servizio». Ne ha dato notizia, con un comunicato pubblicato sul sito istituzionale la vigilia di Natale, il Comune di Salerno. «L’approfondita analisi della Corte di Conti ha permesso di chiarire ogni aspetto della vicenda nella quale il Comune – si legge nella nota – ha agito con totale trasparenza e nel profondo rispetto di norme e regolamenti all’insegna dell’efficienza amministrativa e del raggiungimento degli obiettivi fissati».

Come si ricorderà, l’ispezione ministeriale, sollecitata dai gruppi di opposizione, fu effettuata in un arco di tempo compreso tra la fine dell’amministrazione di Mario De Biase e l’inizio della terza di Vincenzo De Luca. La Santopietro passò a setaccio le spese sostenute dall’amministrazione comunale dal 2001 fino al 2004. In particolare la sua attenzione si focalizzò sul cosiddetto “salario accessorio” erogato ai dipedenti nel periodo 2011-2003. Successivamente gli atti ispettivi furono inviati alla Corte dei Conti, che di recente, con una sentenza di ben 35 fogli, si è pronunciata sugli incentivi erogati al personale. «A seguito di quella visita ispettiva – commenta Angelo De Angelis della Cgil – l’amministrazione ci tolse i soldi. Noi contestammo quella decisione, sostenendo che bisognava attendere la sentenza, ma non ci fu verso. Ora i giudici hanno dato ragione ai dirigenti interessati, sostenendo che non devono pagare le somme a loro addebitate in un primo momento».

Cosa accadrà ora, in un periodo che non è più di vacche grasse e con il bilancio comunale assottigliato dai tagli governativi, è facile prevedere. Non esistono più le risorse per ripristinare ai dipendenti la quantità di incentivi che percepivano dieci anni fa. De Angelis, però, non è d’accordo: «Ci batteremo per reintegrare il fondo per il salario accessorio dagli attuali 11 ai precedenti 14 milioni annui, così come prevede il contratto. Non è tollerabile - spiega – che negli ultimi quattro anni solo gli stipedendi dei dipendenti si sono assottigliati, mentre quelli di consiglieri, assessori e dirigenti sono rimasti invariati». (g.g.)

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