Comune “contumace” paga i danni salati

Albanella, l’ente condannato a versare settemila euro a un cittadino vittima di un incidente stradale

ALBANELLA. Quella che poteva essere risolta con una bonaria “composizione” della lite, si è trasformata in un contenzioso, che ha avuto come epilogo una condanna di risarcimento per il Comune di 7000 euro. Il tutto per la mancata costituzione in giudizio del Comune per un incidente stradale avvenuto il 9 novembre del 2009 in via della Fanciulla offerente, che ha visto vittima Rosanna M. alla guida di una Panda di proprietà di Giovanni G., che ha avviato la causa con il Comune. Sulla mancata costituzione dell’ente, il responsabile del settore finanziario Maurizio Cammarano, ha chiesto chiarimenti al dirigente dell’ufficio tecnico Gerardo Iannone riguardo il fatto che il Comune come riporta la sentenza «nulla ha provato in ordine ad una diversa dinamica dell’incidente o ad un’assenza di responsabilità dell’amministrazione, preferendo rimanere contumace per tutto il corso del giudizio». Sull’incidente agli atti dell’ufficio finanziario, è stata rinvenuta solo la nota del 30 novembre del 2009 avente oggetto la richiesta di risarcimento.

Il ricorrente, nel ricostruire la dinamica, ha sostenuto che l’incidente è stato causato «dalla mancata manutenzione della strada interessata» allorquando l’auto «è stata investita da fango e pietrisco proveniente da un sentiero laterale sulla destra della carreggiata, che provocò la perdita del controllo dell’auto che rovinò contro un muro di cinta della strada». Il giudice dell’ufficio di pace di Roccadaspide ha ritenuto valide le motivazioni addotte dal titolare della Panda, condannando il Comune al risarcimento dei danni per 5000 euro maggiorato degli interessi e onorario di causa per un totale di 7000 euro. «L’ente concessionario è tenuto – si legge nella sentenza – a far sì che la strada non presenti per l’utente una situazione di pericolo occulto». Nella sentenza si evidenzia anche che il Comune «ha preferito rimanere contumace per tutto il corso del giudizio».

Il dubbio è se con un’eventuale costituzione in giudizio, per difendere le proprie ragioni, il Comune avrebbe potuto risparmiare sulla somma erogata per il risarcimento dei danni. E come mai si è registrato un disinteresse verso questo contenzioso, che probabilmente avrebbe potuto essere chiuso bonariamente sin dalla prima richiesta di risarcimento danni attraverso un accordo tra il Comune e il ricorrente.

Angela Sabetta