Comunali, siglato il contratto

Raggiunto l’accordo per i 1200 dipendenti. I sindacati la spuntano sull’indennità di disagio

Il braccio di ferro è durato più di sette mesi, ma alla fine i sindacati l’hanno - almeno in parte - spuntata, strappando alla parte pubblica l’ok sulla corresponsione della vecchia indennità di disagio che, per l’ultima volta tornerà in busta paga attraverso l’escamotage delle performance. Un argomento sul quale le Rappresentanze sindacali unitarie di Palazzo di Città si erano mostrate fin da principio inamovibili, al punto da indurre il segretario Ornella Menna a fare dietrofront rispetto al fermo no iniziale, e a studiare una soluzione che ieri ha consentito di chiudere il contratto decentrato per gli oltre 1200 dipendenti dell’Ente di via Roma. Ognuno di loro potrà dunque contare su un budget aggiuntivo pari a circa 1500 euro annui, che sarà spalmato in due tranche (i due terzi sullo stipendio di dicembre, il restante su quello di gennaio) a seconda delle prestazioni svolte nell’ambito dei piani delle performance, quindi in base alle mansioni svolte. Trentacinque i punti di cui si compone il documento che disciplinerà l’intera organizzazione della macchina comunale; naturalmente gli aspetti più importanti riguardano la parte economica sulla quale si era consumato lo scontro tra le parti nei mesi scorsi. Per Gerardo Bracciante della Uil si tratta però di una vittoria a metà: «La discussione su alcune voci sostanziali, come le indennità di responsabilità e le posizioni organizzative, è stata rinviata al 2014. In sostanza l’impianto normativo resta quello del vecchio contratto quasi su tutta la linea, perchè si recepiscono norme già esistenti, tenendo molti punti in sospeso legati agli aspetti economici ed organizzativi». Un punto dolente, quest’ultimo, che di certo rappresenterà un nuovo terreno di scontro con i vertici dell’amministrazione: «Ci sono settori come l’Annona dove un dirigente deve gestire una decina di dipendenti ed altri come le Manutenzioni, dove un singolo dirigente ha a che fare con oltre quattrocento operai - ha sottolineato Bracciante - E’ ovvio che queste disparità vanno cancellate». E’ dello stesso avviso anche il coordinatore delle Rsu Angelo De Angelis: «L’unico aspetto sul quale non c’è stato accordo con la parte pubblica è quello relativo al fabbisogno del personale. Siamo in deficit di almeno duecento unità, il minimo per poter andare avanti, con il reperimento urgente di figure intermedie e di vigili urbani, che ormai sono ridotti ai minimi storici: appena settanta per turno». Le lacune in pianta organica sono state acuite dal fatto che «solo dal 2010 ad oggi sono andati in pensione ben 400 dipendenti - ha ricordato De Angelis - ed altri andranno via nel corso del 2014. Unità che di questo passo non verranno rimpiazzate, benchè la mole di lavoro da sbrigare non sia diminuita, ma anzi si sia ampliata per rispondere in modo adeguato alle continue richieste dell’utenza». Se ne discuterà dopo gennaio. Intanto da lunedì inizieranno le assemblee per far conoscere il contratto ai dipendenti. Il passaggio successivo sarà la ratifica in giunta, il via libera del gruppo Obi, ossia i sindaci revisori in attesa dell’ok definitivo dell’Aran.

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