la cerimonia

Completato il restyling Riapre il teatro Diana

Questa mattina, prima ancora di ammirare l’avveniristico interno dello spazio espositivo-teatro-cinema che il “Diana” rinnovato intende essere per la città, gli occhi saranno tutti puntati sulla sua...

Questa mattina, prima ancora di ammirare l’avveniristico interno dello spazio espositivo-teatro-cinema che il “Diana” rinnovato intende essere per la città, gli occhi saranno tutti puntati sulla sua facciata esterna. Per capire quanto di quella vecchia Casa dei Balilla, con quei fasci littori che tanto clamore hanno suscitato nella società civile, si è voluto conservare e lasciare alle future generazioni come traccia di un passato che non è proprio da rimpiangere. Quattro dovrebbero essere quelli “stilizzati” che, tolti i due stemmi di Casa Savoia che decoravano il frontespizio della Casa del Balilla all’epoca della sua inaugurazione nel 1931, lo studio Asnova, guidato dall’architetto Nuccio Spirito, ha fatto sapere di voler riproporre, ispirandosi ad una foto d’epoca del 1933, per la realizzazione dei lavori al terzo lotto dell’opera che questa mattina, alle ore 10, vedrà finalmente la luce. Il taglio del nastro toccherà al sindaco facente funzioni Vincenzo Napoli ma è molto probabile che l’ex primo cittadino Vincenzo De Luca presenzierà alla cerimonia così come ha fatto nelle ultime inaugurazioni avvenute in città. Dalle ore 17,e fino alle 20.30, sarà poi possibile assistere a performance artistiche e culturali (con ingresso libero) a cura del Teatro Pubblico Campano a cui è stata affidata la gestione della struttura.

La totale risistemazione funzionale ed architettonica dello spazio, realizzata dal Comune di Salerno, ha permesso di ricavare una nuovissima sala attrezzata per eventi multimediali: 14 proiettori, maxi schermo ed una tribuna da 180 posti completamente retraibile consentiranno un utilizzo molteplice del “Diana” con una straordinaria e coinvolgente esperienza di fruizione multisensoriale, come assicurano da Palazzo di Città. La peculiarità è, infatti, data dal fatto chela platea potrà essere delimitata da partizioni mobili e, nella tribuna retrattile, accogliere duecento spettatori, oppure aprirsi a proiezioni a 360 gradi (grazie ad un sofisticato sistema) e trasformarsi in un open space per mostre, convegni e performance.

Accanto alla sala ci sarà un foyer bar, che agevolerà l’utilizzo multidisciplinare di una struttura capace, in potenza, di ospitare diverse tipologie di manifestazioni nell’arco delle ventiquattro ore, compreso il front office turistico. Trecentomila gli euro stanziati dalla giunta comunale per il completamento dei lavori relativi al rifacimento delle tre facciate della struttura (lungomare Trieste, est e sud), oltre che per la ristrutturazione dei locali ubicati al primo piano della palazzina, dove troveranno posto stanze a servizio della sala centrale e i servizi igienici. A caratterizzare il portale, negli anni Trenta, erano quattro lesene percorse da incassi verticali, nei quali trovavano posti i fasci del regime fascista. «Che, seppure stilizzati, torneranno a vivere – ha spiegato l’architetto Spirito –per offrire un filo di continuità a quella memoria storica a cui ci siamo ispirati».

La facciata – che tra l’altro è sottoposta a vincolo di tutela dal Codice dei beni culturali – dovrebbe dunque ricordare il più possibile, anche attraverso un gioco di colorazione bianche per gli elementi sporgenti e di rossi per i pannelli incassati, l’ingresso della vecchia Casa del Balilla. Ma in che percentuali le intenzioni degli architetti siano state realmente concretizzate lo si scoprirà solo questa mattina. L’annuncio di voler riproporre un simbolo che rimanda all’istituzione, da parte di Mussolini, dei Fasci italiani di combattimento, aveva scatenato polemiche in città che questa mattina potrebbero essere definitivamente accantonate.

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