Commissione paesaggio Nominate quattro donne

Rivoluzionato l’organismo che valuta la compatibilità degli interventi urbani Il cambiamento si è reso necessario dopo le dimissioni dell’architetto Giacobbe

Il Comune di Eboli ha la nuova commissione paesaggistica che si tinge di rosa: quattro membri su quattro sono donne. Il consiglio comunale di lunedì sera ha eletto i nuovi componenti della commissione, dopo un bando per titoli e lo scrutinio con voto segreto per consigliere: eletti i dottori in scienze geologiche, archeologiche e architettoniche Alessandra Aita, con sei voti, Maria D’Andrea, Patrizia Tortoriello ed Emilia Verde, con quattro voti, e Luca Bruno come supplente. Esprimeranno parere sulla compatibilità paesaggistica degli interventi a carattere urbano all’interno dei territori vincolati al decreto legislativo 42/2004. Per qualsiasi operazione urbanistica, infatti, la commissione eletta deve riunirsi e produrre un parere che sarà poi trasferito alla Soprintendenza.

L’elezione degli esperti ha rallentato notevolmente i lavori del parlamentino ebolitano. A pochi minuti dall’insediamento e subito dopo la lettura della proposta di delibera con i 12 nomi dei candidati alla composizione della commissione paesaggistica, la maggioranza ha chiesto una sospensione di qualche minuto. Rientrati in aula dopo un’ora, l’assise cittadina ha eletto i cinque professionisti che esprimeranno pareri sulle richieste di autorizzazione paesaggistica.

Un parto travagliato che partorisce una novità. La commissione sarà composta da donne, professioniste sulle quali è stata trovata la “sintesi” politica dopo le polemiche e le dimissioni di Benedetto Giacobbe a maggio. L’archeologo componente della commissione aveva contestato i lavori di pulizia dei murales al serbatoio nella zona Embrice eseguiti da un gruppo di tifosi dell’Ebolitana. Lavori abusivi per Giacobbe, spontanei e patrocinati dall'assessore Ennio Ginetti. Due posizioni che hanno spaccato la città tanto da scatenare la reazione dell’assessore: «Ho autorizzato i lavori, la commissione in passato ha concesso veri e propri scempi». Un oltraggio per l’archeologo che senza pensarci due volte ha presentato le dimissioni dalla commissione paesaggistica: «Un atto dovuto e di coerenza nei confronti di tutti coloro che abitano, o hanno proprietà, nel centro storico e in tutte le aree vincolate che ad Eboli non sono poche – ha motivato Giacobbe – una condizione dalla quale è venuta meno al fiducia nell’istituzione con al quale ho collaborato».

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