la polemica

Commercio Sinistra Unita e Rifondazione accusano

Le difficoltà del commercio e i problemi che animano il settore ad Eboli, finiscono al centro dell’analisi di Sinistra Unita, con il consigliere Gerardo Rosania, e di Rifondazione Comunista. «Si è...

Le difficoltà del commercio e i problemi che animano il settore ad Eboli, finiscono al centro dell’analisi di Sinistra Unita, con il consigliere Gerardo Rosania, e di Rifondazione Comunista. «Si è assistito ad un azzeramento del dibattito politico e culturale sui principali temi della città - si legge in una nota congiunta - ed alla conseguente marginalizzazione del ruolo del consiglio comunale, chiamato ormai soltanto a ratificare scelte fatte altrove e non più a confrontarsi sui grandi temi cittadini. Una delle conseguenze si nota nel commercio. Era il dicembre del 2010 quando le organizzazioni cittadine dei commercianti, in un’assemblea pubblica nell’aula consiliare chiesero la convocazione di un consiglio comunale monotematico per discutere dei problemi del settore, alla luce dell’apertura del centro commerciale a Serracapilli e dell’outlet a San Nicola Varco. Sono passati tre anni,ma Melchionda e la sua maggioranza si sono guardati bene dal convocarla, quella seduta monotematica».

La nota prosegue e accusa: «Nel frattempo è successo di tutto: i famosi mille posti nei centri commerciali spacciati come già acquisiti durante la campagna elettorale, si sono dimostrati una grande bugia, fra le due grandi strutture di vendita si contano un paio di decine di assunzioni di ebolitani, per lo più con contratti a termine; nel centro di Eboli sono centinaia le attività commerciali chiuse e fioriscono i cartelli di “vendesi” e “fittasi”; l’amministrazione comunale ormai ha rinunciato al patrocinio di qualsiasi attività culturale e aggregativa nel centro della città, così che la vita cittadina stessa si è spostata nei centri commerciali grazie anche alla “compiacenza” (o complicità?) di Melchionda e compagni, del resto la “card giovani” concordata proprio con i negozi dell’outlet è una clamorosa dimostrazione del “dove” sono l’attenzione e gli “interessi” di questa amministrazione».

Sinistra Unita e Rifondazione battono poi sulla questione della mancata convocazione del consiglio comunale. «Finalmente il 21 gennaio scorso,sulla base di una mozione presentata dai consiglieri dell’area “riformista” a novembre e dopo tre anni dalle richiesta dei commercianti, il consiglio è stato convocato per discutere di commercio. Ma neanche il 21 gennaio è stata la volta buona, la maggioranza non era pronta a discuterne per cui ha votato il rinvio a 40 giorni. Dopo tre anni dalla richiesta dei commercianti, dopo 60 giorni dal deposito della mozione, nell’indifferenza generale e con il 90 per cento dei consiglieri della maggioranza a spasso nei corridoi mentre in aula si discuteva sull'opportunità o meno di rinviare la discussione, Melchionda ed i suoi hanno deciso di non parlare ancora di commercio. Un atto gravissimo che la dice lunga sulla logica e la cultura di questa maggioranza».(a. e.)

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