Coltellate davanti a scuola Il 17enne torna in libertà

Il giudice ha revocato i domiciliari e disposto la messa alla prova per due anni Il ragazzo dovrà completare gli studi e fare volontariato, poi il reato sarà estinto

Due anni di messa alla prova e intanto la revoca degli arresti domiciliari. Torna libero il 17enne che nello scorso febbraio accoltellò un compagno di scuola davanti all’istituto tecnico Genovesi di via Sichelgaita. Ieri mattina il giudice Vincenzo Di Florio ha approvato il percorso di messa alla prova stilato dagli assistenti sociali dopo che il difensore Loredana Masuccio aveva chiesto l’accesso a uno strumento che, concluso il percorso “riabilitativo”, consente di estinguere il reato come se nulla fosse accaduto. In questi due anni Giovanni dovrà rigare dritto: scuola, palestra, volontariato, sedute con uno psicoterapeuta che ne valuterà l’evoluzione sotto il profilo psicologico. Soprattutto, nessun passo falso. Potrà concludere gli studi anche nella stessa scuola dove, dieci mesi fa, ha rischiato di uccidere un 16enne sferrandogli due coltellata al collo e un’altra al torace. Con Carmine, così si chiama il ragazzo ferito, i rapporti si sono ricuciti alla scorsa udienza del 29 novembre. L’avvocato di parte civile, Marina Manconi, li ha trovati abbracciati fuori dall’aula dopo mesi di tensione tra le famiglie.

Era il 15 febbraio quando un litigio tra adolescenti rischiò di finire in tragedia. Secondo le indagini i rapporti tra i due ragazzi erano già incrinati da qualche settimana, e l’ultima lite scoppiò dopo che il 16enne ruppe un ombrello. Quella mattina gli studenti dell’istituto tecnico commerciale erano in autogestione, Carmine e Giovanni si erano ritrovati insieme ad altri in un’aula di laboratorio per una lezione alternativa. La lite inizio lì, poi i due ragazzi si spostarono in corridoio e infine all’esterno del plesso, per chiudere la vicenda a pugni. Pare Giovanni sia caduto a terra dopo essere stato colpito al volto, e che rialzandosi abbia subito tirato fuori dalla tasca un coltellino da pesca, con una lama lunga sei centimetri. Con quello si scagliò contro il 16enne, sferrandogli una coltellata al collo e un’altra al petto. Carmine fuggì sanguinante all’interno dell’istituto, raggiunse la vicepresidenza e lì crollò nelle braccia di una professoressa, che diede l’allarme al 118. Per i medici del Pronto soccorso sarebbe potuto morire se solo il coltello si fosse infilato pochi centimetri più in là, recidendo la carotide o raggiungendo il cuore.

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